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Rio2016 - «Che entusiasmo in Brasile per le Olimpiadi»

«I brasiliani sentono tantissimo le Olimpiadi. Puntano parecchio sui Giochi perché hanno l’opportunità di mettersi in luce agli occhi del mondo». Lorenzo Tramelli, piacentino che da anni vive e lavora in Sudamerica, sta seguendo da una posizione...

«I brasiliani sentono tantissimo le Olimpiadi. Puntano parecchio sui Giochi perché hanno l’opportunità di mettersi in luce agli occhi del mondo». Lorenzo Tramelli, piacentino che da anni vive e lavora in Sudamerica, sta seguendo da una posizione privilegiata le sfide a cinque cerchi. Qualche sfottò agli amici stranieri dopo il successo azzurro nel volley contro i padroni di casa (dell’ex piacentino Sergio) e soprattutto l’orgoglio di una “superiorità” dettata dal medagliere che vede l’Italia in posizione eccellente.

«SUI SUCCESSI SPORTIVI PUNTANO PARECCHIO»
«Per i brasiliani – spiega – è un appuntamento molto importante, un avvenimento planetario che organizzano in casa. E poi loro sui successi sportivi puntano parecchio, anche se storicamente non sono un Paese capace di salire di frequente sul podio ai Giochi».
Quindi Lorenzo racconta un aneddoto di pochi giorni fa. «Ero a cena con amici e abbiamo esultato insieme per la prima medaglia verdeoro conquistata da una judoka di casa. E’ stato molto strano perché il Brasile è molto sessista e veder festeggiare un successo di una donna nera è stato un momento particolare».
Dipendente di una multinazionale inglese che ha sedi in tutto il mondo, Tramelli sarebbe dovuto restare in Sudamerica pochi mesi, per seguire alcuni processi aziendali. Invece ha imparato il portoghese in fretta e da quattro anni vive in Brasile. «Ma la prossima estate torno definitivamente in Italia – dice – anche se qui ho conosciuto molta gente e mi trovo bene, so già che mi spiacerà andarmene».

LA GRANDE EUFORIA DEI BRASILIANI PER LE OLIMPIADI
Intanto fra Mondiali e Olimpiadi tutto il mondo sportivo fa tappa da queste parti. «La gente è molto esaltata, non solo a Rio de Janeiro ma anche nelle altre città, come ad esempio San Paolo. C’era grande euforia per il successo della cerimonia d’apertura e l’entusiasmo è rimasto alto anche nei giorni successivi. La realtà è che i brasiliani vogliono dimostrare di essere superiori, ma in realtà sanno di essere un Paese povero e vogliono sfruttare tutte le opportunità che hanno per mostrare il proprio volto migliore».
Dal nostro inviato a Rio de Janeiro

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