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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Zacconi (Medici sportivi): «Il rischio zero non esiste. Se i numeri continueranno a migliorare si potrebbe lavorare alla ripresa per settembre»

Ortopedico e socio aggregato dell'Associazione Medico Sportiva di Piacenza: «Assolutamente da evitare le fughe in avanti, non siamo ancora fuori dal tunnel. Aspettare il vaccino per la ripresa? Non lo credo realistico. La mascherina durante l'attività? E' controproducente, si rischia di svenire»

Qualcuno dice anche che il virus sia meno aggressivo.

«In effetti si sente da più parti, anche se a oggi è una sensazione, non mi pare sia supportata da prove scientifiche. Però qualche terapia si inizia a inquadrare, anche se ovviamente i protocolli andranno approvati perché si tratta di sperimentazioni che esistono solamente da poche settimane e in medicina per avere certezze ci vuole del tempo. Però se continueremo a fare passi in avanti dopo l’estate potremo davvero sperare di riprendere anche l’attività sportiva di squadra, ovviamente con le necessarie precauzioni».

Si parla di gel igienizzanti agli ingressi degli impianti, mascherine per chi è in panchina, ingresso vietato ai tifosi, spogliatoi chiusi. Sono queste le basi da cui ripartire?

«Io spero che quando finalmente riusciremo a lasciarci alle spalle questa tragedia rimanga almeno la sensibilizzazione su alcuni comportamenti di igiene che sono fondamentali».

Vale a dire?

«Fino a poco tempo fa vedevo che sui campi c’era ancora chi si presentava con il secchio d’acqua e la classica spugna da utilizzare per tutti gli atleti. Ecco, questo mi auguro che venga definitivamente abbandonato. Ma non solo».

Quali sono le altre indicazioni?

«Deve cambiare tutta la gestione dello spogliatoio, anche nel momento in cui potremo tornare a cambiarci tutti insieme, e non so davvero quando potrà verificarsi. Evitare assolutamente lo scambio delle bottigliette d’acqua ma anche ad esempio di mettere tutte le maglie sporche e sudate nella stessa cesta. Senza contare alcune norme elementari, come l’utilizzo dei cestini dove gettare fazzoletti o altri dispositivi usati, e anche quello dei bagni in comune, visto che è stato dimostrata la trasmissione del virus per via orofecale. Poi in campo mi auguro ci sia maggiore sensibilizzazione sul discorso degli infortuni: chi sanguina deve uscire dal terreno di gioco. Il regolamento su questo aspetto è già molto chiaro, ma a volte è difficile farlo capire a un atleta preso dalla foga della partita».

Ha parlato più volte di settembre, ma ritiene sia possibile anche per gli sport di squadra valutare un’eventuale accelerazione con il ritorno in campo prima dell’estate?

«Una fuga in avanti adesso farebbe correre il rischio di tornare indietro fra qualche settimana e allora sarebbe durissima ripartire. La mia idea è questa: diamo definitivamente per chiusa la stagione attuale e iniziamo a programmare con calma la prossima, noi medici sportivi siamo disponibili a valutare insieme alle società come si potrà ripartire in assoluta sicurezza».

Ultima cosa: ritiene possibile che si possa riprendere l’attività con l’obbligo di indossare la mascherina?

«Assolutamente no, anzi lo sconsiglio vivamente almeno con le mascherine attuali. Non è salubre correre con la bocca coperta, si verifica un accumulo di anidride carbonica che potrebbe portare anche allo svenimento. Anche chi va semplicemente a fare la corsetta la mattina dovrebbe rimanere a distanza dalle altre persone, ma evitare la mascherina mentre fa attività».

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