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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nuova mazzata sullo sport: chi ha il Covid deve stare fermo almeno due mesi

Il Ministero dello Sport emana la normativa per l'idoneità all'attività sportiva agonistica. Attesa di 30 giorni da quando non si accusano più sintomi prima di potere effettuare nuovamente la visita

Attenzione, perché fino a questo momento abbiamo parlato di atleti che hanno presentato “malattia lieve”. Per chi ha registrato sintomi più seri, dovendo ricorrere a terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche o a chi addirittura è stato ricoverato in ospedale, vengono richiesti controlli ulteriori, come esami ematochimici, holter per 24 ore e, a giudizio del medico, anche diagnostica per immagine polmonare e diffusione alveolo capillare.

Molto probabile dunque prevedere che lo sport si dividerà in due: chi potrà permettersi le visite a pagamento avrà la possibilità di rientrare dopo due mesi, chi invece dovrà mettersi in fila con un servizio pubblico già in questo momento oberato rischia di veder prolungati notevolmente i tempi.

Nel documento si prevede un modo per “accorciare” l'attesa, ma è riservato solamente a chi svolge attività di livello nazionale o internazionale. “Qualora l’atleta – recita la nota – necessiti, per motivi agonistici di livello nazionale o internazionale, di ridurre il periodo intercorrente tra l’avvenuta guarigione e la ripresa dell’attività, potrà essere adottato, su giudizio del medico valutatore, il protocollo di esami e test previsto dalla Federazione Medico Sportiva Italiana per la ripresa dell’attività sportiva degli atleti professionisti” che prevede, in base alla gravità dei sintomi riscontrati, ecocardiogramma color doppler, esami ematochimici, radiologia polmonare e nulla osta dell’infettivologo.

LA CIRCOLARE COMPLETA DEL MINISTERO DELLO SPORT

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