Malgioglio: «L'etica? Nel calcio non esiste»
«Letica? Nel calcio non esiste». Non ha dubbi Astutillo Malgioglio, ex portiere di Serie A con le maglie, fra le altre, di Lazio, Roma e capace di vincere lo scudetto dei record con lInter di Trapattoni. «Nel professionismo conta solamente una...
«Letica? Nel calcio non esiste». Non ha dubbi Astutillo Malgioglio, ex portiere di Serie A con le maglie, fra le altre, di Lazio, Roma e capace di vincere lo scudetto dei record con lInter di Trapattoni. «Nel professionismo conta solamente una cosa, i soldi. Attorno a quello gira tutto». Lo afferma di fronte a oltre 200 studenti del Liceo Respighi in occasione del convegno Etica e Sport, organizzato per definire la firma della convenzione fra listituto e il Coni. Per il nono anno laccordo permette agli studenti che praticano sport a medio-alto livello di accumulare un certo numero di assenze (giustificate) per partecipare a manifestazioni sportive con la propria squadra. Non solo, a fine anno gli allievi avranno in pagella un voto, da calcolare nella media complessiva, assegnato dalla società sportiva.
Allincontro, moderato da Matteo Marchetti di Sportpiacenza, oltre a Malgioglio è intervenuto anche Alfredo Trentalange, ex arbitro internazionale e attualmente responsabile del settore tecnico dellAia, lassociazione italiana arbitri.
«Perché un ragazzo sceglie di fare il direttore di gara? Perché si ha un profondo, profondissimo senso della giustizia» ha spiegato lex fischietto.
Dopo la firma ufficiale della convenzione da parte della dirigente scolastica Simona Favari e di Robert Gionelli, delegato provinciale del Coni Point, è toccato a Trentalange e Malgioglio rispondere alle domande preparate dagli studenti, sotto la regia di Fabio Bastiani organizzatore della giornata e responsabile del dipartimento di educazione fisica del Respighi. Entrambi hanno sottolineato il ruolo dei genitori nelleducazione dei giovani sportivi: «In realtà - hanno detto in coro - sui campetti di provincia più che di disagio giovanile ci sembra sia corretto parlare di disagio degli adulti. Spesso nei campionati minori i giocatori sono i più corretti, mentre chi segue la gara come spettatore invece di dare lesempio incita alla violenza».
Lobiettivo di Sport e Etica è anche quello di aprire nuovi canali di comunicazione con i ragazzi e per i ragazzi, presentando lesperienza di chi ha vissuto da protagonista la Serie A anche se in ruoli diversi. Malgioglio ha parlato della propria esperienza con i disabili, che negli anni 80 gli ha creato parecchi problemi anche a livello professionale e di un mondo, quello del calcio «che mi ha completamente escluso. Ma onestamente sono contento di essere stato allontanato da questa realtà». Trentalange invece ha posto laccento sul rispetto dellaltro: «Lo sport è fondamentale, perché non si impara solamente la tecnica, ma anche lorganizzazione e lumanizzazione, che vuol dire vivere e giocare pure con chi è diverso da te».
Allincontro, moderato da Matteo Marchetti di Sportpiacenza, oltre a Malgioglio è intervenuto anche Alfredo Trentalange, ex arbitro internazionale e attualmente responsabile del settore tecnico dellAia, lassociazione italiana arbitri.
«Perché un ragazzo sceglie di fare il direttore di gara? Perché si ha un profondo, profondissimo senso della giustizia» ha spiegato lex fischietto.
Dopo la firma ufficiale della convenzione da parte della dirigente scolastica Simona Favari e di Robert Gionelli, delegato provinciale del Coni Point, è toccato a Trentalange e Malgioglio rispondere alle domande preparate dagli studenti, sotto la regia di Fabio Bastiani organizzatore della giornata e responsabile del dipartimento di educazione fisica del Respighi. Entrambi hanno sottolineato il ruolo dei genitori nelleducazione dei giovani sportivi: «In realtà - hanno detto in coro - sui campetti di provincia più che di disagio giovanile ci sembra sia corretto parlare di disagio degli adulti. Spesso nei campionati minori i giocatori sono i più corretti, mentre chi segue la gara come spettatore invece di dare lesempio incita alla violenza».
Lobiettivo di Sport e Etica è anche quello di aprire nuovi canali di comunicazione con i ragazzi e per i ragazzi, presentando lesperienza di chi ha vissuto da protagonista la Serie A anche se in ruoli diversi. Malgioglio ha parlato della propria esperienza con i disabili, che negli anni 80 gli ha creato parecchi problemi anche a livello professionale e di un mondo, quello del calcio «che mi ha completamente escluso. Ma onestamente sono contento di essere stato allontanato da questa realtà». Trentalange invece ha posto laccento sul rispetto dellaltro: «Lo sport è fondamentale, perché non si impara solamente la tecnica, ma anche lorganizzazione e lumanizzazione, che vuol dire vivere e giocare pure con chi è diverso da te».