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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Dolore alla caviglia: le cause e i rischi per chi pratica sport

Diverse le opzioni da valutare, dal sovraccarico funzionale al trauma acuto o cronico

Il dolore alla caviglia può trovare la sua origine in diverse cause, come per esempio un sovraccarico funzionale della caviglia, oppure come conseguenza di un trauma acuto o cronico della caviglia, o ancora per colpa di una forma di artrite. Tuttavia, le persone più soggette a sviluppare una forma di fastidiosa tendinite di natura infiammatoria sono gli sportivi, non solo quelli che praticano sport a livello agonistico ma anche coloro che fanno attività fisica saltuariamente. In particolare ne possono soffrire coloro che praticano sport che concentrano la loro attività sulle caviglie e sui piedi come il calcio, la pallavolo, il rugby e il tennis.

La tendinite da sovraccarico funzionale della caviglia è causata dalla ripetizione continua di uno stesso movimento durante la giornata e questo può incidere sullo stato di salute di un particolare tendine della caviglia. A soffrire maggiormente di questo tipo di tendinite, infatti, sono proprio gli atleti di medio o alto livello che, allenandosi molte ore al giorno e per lunghi periodi, sforzano molto la caviglia fino a farla infiammare.

La tendinite causata da un trauma, invece, può generare dei danni non solo ai tendini ma anche a tutta l’articolazione. Tra i traumi della caviglia troviamo la più comune distorsione della caviglia ma anche uno sfregamento continuo e ripetuto di una scarpa troppo stretta a quell’altezza. Anche in questo caso, sono soprattutto gli atleti a soffrire di tendinite a origine traumatica, in particolare chi pratica sport come tennis, pallavolo, basket, tennis, calcio e corsa.

L’artrite, invece, è un processo infiammatorio che può colpire una o più articolazioni e ne esistono di conseguenza varie forme. Quelle che incidono sulla salute della caviglia sono: l’artrite reumatoide, l’artrite reattiva, la gotta e la spondilite anchilosante.

I sintomi più comuni della tendinite alla caviglia sono dolore, gonfiore e rigidità articolare.

Il dolore è il sintomo più caratteristico della patologia, che si manifesta normalmente attraverso una sensazione acuta e bruciante. Soprattutto se non curato tempestivamente, il dolore può diffondersi dalla zona infiammata a tutta la caviglia. In base al tendine colpito, il dolore può manifestarsi in un punto preciso del piede:

  • Tendine d’Achille, che colpisce dal calcagno al polpaccio;
  • Tendine tibiale anteriore, che provoca dolore sul lato interno del piede;
  • Tendine tibiale posteriore, che dolore sulla parte anteriore del piede;
  • Tendinite peronea, che infine causa dolore sul lato posteriore e sul lato esterno della caviglia.

Il gonfiore, invece, normalmente compare in maniera graduale e diventa sempre più evidente col passare dei giorni. Mentre la rigidità articolare impedisce il movimento del piede ed è più intensa dopo periodi di immobilità, come al risveglio la mattina o quando si sta fermi a lungo magari seduti su una sedia, e tende a diminuire con il movimento.

Alcune tipologie di tendinite alla caviglia devono essere trattate con più attenzione di altre, come nel caso degli atleti che continuano a compiere determinati movimenti che possono comportare la cronicizzazione della sintomatologia o, peggio ancora, una lesione tendinea, in particolare la lesione del tendine d’Achille in grado di limitare fortemente le capacità motorie richiedendo, addirittura, l’intervento chirurgico.

Quando si manifestano i primi accenni di dolore alla caviglia, quindi, è sempre opportuno farsi visitare da un medico così da determinare le cause scatenanti attraverso un accurato esame obiettivo e una approfondita anamnesi. In questo modo sarà possibile individuare la terapia più adeguata in base alla situazione.

La terapia utilizzata in caso di episodi più comuni di tendinite prevede il trattamento del dolore e dell’infiammazione ed una terapia preventiva contro eventuali fattori aggravanti che possono impedire il processo di guarigione.

La terapia “classica” prevede in genere di mantenere la caviglia a riposo, evitando il più possibile tutte quelle attività fisiche e motorie che possono provocare dolore alla caviglia. Mantenere la caviglia a riposo, oltre ad evitare di sentire dolore, è utile soprattutto a diminuire lo stato infiammatorio.

Efficace contro l’infiammazione è anche l’applicazione di ghiaccio, dal potere antinfiammatorio, sulla zona dolorante e gonfia. In genere, quando si è colpiti da condizioni come la tendinite alla caviglia, i medici consigliano di applicare il ghiaccio sulla zona colpita per almeno 15-20 minuti, quattro o cinque volte al giorno.

Dovendo tenere la caviglia a riposo in caso di infiammazione, è consigliato tenere l’arto elevato così da evitare di caricare la caviglia con il proprio peso corporeo, favorendo la diminuzione dell’infiammazione. A tale scopo è utile usufruire anche dell’aiuto delle stampelle quando ci si sposta, così da evitare di gravare ulteriormente sulla propria caviglia.

Infine, è possibile ricorrere alla somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei, che hanno proprio lo scopo di ridurre l’infiammazione. Tra questi, i più utilizzati in caso di tendinite alla caviglia sono il ketoprofene e il naprossene sodico, che possono essere assunti sia per via orale che per via topica.

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