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Covid19 - I dati di giovedì 23 aprile: 4 morti a Piacenza, i decessi salgono a 811

Contagi a +53. Complessivamente i contagiati al Coronavirus sono 3586

Piacenza giovedì 23 aprile: i deceduti nella nostra provincia sono 4, il totale sale a 811. I nuovi contagi sono 53, il totale sale a 3586.
Il commissario regionale Venturi: «I guariti doppiano i nuovi infettati e questo è un dato davvero positivo».

Dati ufficiali Regione Emilia Romagna.

In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria da coronavirus si sono registrati 23.723 casi di positività al Coronavirus, 289 in più rispetto a ieri. Le nuove guarigioni sono 463 (7.609 in totale). I test effettuati hanno raggiunto quota 146.146: +5.272.
In calo i casi positivi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -239 rispetto a ieri (12.845 contro i 13.084).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Calano anche le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 8.777, 126 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 266 (-16 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-75).
Le persone complessivamente guarite salgono a 7.609 (+463): 2.446 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 5.163 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 65 nuovi decessi: 26 uomini e 39 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.269.
I nuovi decessi riguardano 4 residenti nella provincia di Piacenza, 12 in quella di Parma, 8 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna, nessuno nell’imolese), 9 in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (4 nel forlivese), 4 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.586 a Piacenza (53 in più rispetto a ieri), 2.999 a Parma (26 in più), 4.482 a Reggio Emilia (45 in più), 3.490 a Modena (18 in più), 3.612 a Bologna (54 in più), come ieri 359 le positività registrate a Imola, 857 a Ferrara (24 in più). In Romagna sono complessivamente 4.338 (69 in più), di cui 956 a Ravenna (15 in più), 841 a Forlì (8 in più), 630 a Cesena (9 in più), 1.911 a Rimini (37 in più).


Le parole di Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna

È stata una fumata grigia quella di ieri sera, ma resta viva la possibilità per alcune aziende di partire già il 27 aprile. Lo ha confermato giovedì mattina il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini in diretta ad Agorà, sui Raitre. L'incontro con la cabina di regia sul piano per la riapertura è aggiornato a venerdì 24. Ma per quanto riguarda le "richieste che avevamo fatto", su una eventuale partenza anticipata per manifatture a valenza internazionale e cantieri, "si tratta di capire se qualcosa può partire già dal 27 aprile", spiega Bonaccini. Ma prima "dovranno arrivare, come abbiamo chiesto, linee guida nazionali sulla sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavori e le disposizioni sul trasporto pubblico locale. Mi pare che si stiano facendo passi avanti, queste ore sono decisive per capire cosa può ripartire".
Bonaccini sottolinea che sarebbe "utile, ma mi pare che il Governo stia andando in questa direzione", anche immaginare un piano che possa prevedere "step by step, a distanza di qualche giorno o settimana" anche la ripartenza di altre attività come ad esempio bar, ristoranti. Ma bisogna anche, secondo il governatore, "tenerci tutti pronti nel caso di rimbalzi per potere eventualmente restringere qualcosa, regione per regione o territorio per territorio, se la curva dei contagi dovesse tornare in rialzo. Anche dal punto di vista sanitario bisogna avere tutto pronto nel caso di qualche problema".

MASCHERINE OBBLIGATORIE

Sulla questione mascherine Bonaccini lo ribadisce ancora una volta: "Se le mascherine sono indispensabili serve un provvedimento nazionale di obbligatorietà. Oggi che il flusso delle mascherine verso le regioni è costante, bisogna che ci sia tra produzione interna, ciò che si acquista dall'estero e ciò che fornisce la protezione civile la garanzia per i cittadini di trovarle, perché se le rendi obbligatoria è evidente che devi prevedere anche una sanzione per chi non le utilizza".

TRASPORTI

Sul trasporto pubblico "dobbiamo lavorare per garantire piu' corse con meno gente sopra" per la ripartenza delle imprese. Lo sottolinea il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, parlando questa mattina davanti alle telecamere di Agora' su Raitre. Occorre anche, prosegue il governatore Pd, "incentivare chi si sposta con mezzi alternativi per distanze brevi, pero' credo che lo smart working debba diventare un piano per il futuro". Oggi, ricorda Bonaccini, il 90% di chi lavora per la Regione Emilia-Romagna "lavora da casa, in futuro sarebbe un errore pensare di tornare al mondo di prima. Si puo' tranquillamente lavorare piu' e meglio da casa, questo riduce gli spostamenti nelle citta' e riduce l'inquinamento".

DISCOTECHE E SPIAGGE

Suona l'allarme per i locali del divertimento notturno, che rischiano di essere gli ultimi in assoluto a riaprire i battenti nella fase 2. Per questo il presidente della Regione Stefano Bonaccini incontrerà a breve la categoria. "Coi gli imprenditori dei luoghi del divertimento ho una videoconferenza tra pochi giorni, quello tra tanti settori in difficoltà rischia di essere l'ultimo a partire. Se le persone stanno troppo lontane vuol dire che ne entrano pochissime e c'è un problema serio dal punto di vista dei fatturati". Ma un problema analogo hanno anche eventi come i concerti, una tipologia di spettacolo difficile da ripensare a breve. "Vediamo anche lì cosa si può fare, ma è il settore", quello del divertimento notturno e delle discoteche, "che rischia davvero di partire per ultimo", sottolinea ancora Bonaccini. Il quale, durante la trasmissione, e' tornato anche sugli steward delle spiaggia allo studio per la riviera adriatica. "Stiamo immaginando - conferma Bonaccini - figure che possano aiutare, consigliare, garantire la sicurezza. Perché è evidente che il turismo quando ripartirà avrà bisogno di distanziamento, quindi immaginiamo ombrelloni a distanza più larghe, il servizio direttamente all'ombrellone e addirittura il servizio negli alberghi non al ristorante tutti insieme ma magari camera per camera e sul bancone".

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