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Addio Fernanda Garilli: il ricordo di Paolo Gentilotti

Il ricordo di Fernanda Garilli scritto dal giornalista Paolo Gentilotti su Libertà racchiude perfettamente la nostra Signora del Calcio. Fernanda Salomoni, vedova dell'ingegner Leonardo Garilli, si è spenta sabato sera all'Ospedale di Piacenza...

Il ricordo di Fernanda Garilli scritto dal giornalista Paolo Gentilotti su Libertà racchiude perfettamente la nostra Signora del Calcio. Fernanda Salomoni, vedova dell'ingegner Leonardo Garilli, si è spenta sabato sera all'Ospedale di Piacenza dopo che la saluta era andata peggiorando negli ultimi mesi; e con lei se va un grandissimo pezzo di quell'epopea firmata Garilli che portò il Piacenza e Piacenza nel paradiso del calcio italiano. Un viaggio che andò ben al di là delle questioni "pallonare", un viaggio che diede lustro a un'intera città e che lei - come scrive Gentilotti - ha sempre vissuto con una sfrenata passione pari solamente alla sua discrezione. Mai un comportamento fuori posto, mai una voce alta, sempre attenta alle sorti del suo Piacenza prima in Tribuna d'onore e poi seduta, nello stesso stadio, che portava il nome del marito scomparso nel dicembre del 1996. Di lei si ricordano le lacrime per lo spareggio perso a Vicenza nel lontano 1985 forse, oggi, sarebbe bene ricordare quella figura che ha rappresentato così tanto per Piacenza intitolandogli magari la Tribuna dello stadio che porta in nome del marito.

«Sarebbe bello - ci spiega Paolo Gentilotti, giornalista che ha seguito tutta l'epopea degli anni d'oro - ma non sarebbe in linea con il suo carattere. Era una persona molto presente ma schiva e discreta, sinceramente credo che sarebbe meglio intitolargli un'associazione benefica, a cui lei teneva molto». Si chiude definitivamente un epoca irripetibile? «Si chiude dal punto di vista formale, Fernanda Salomoni rappresentava l'ultimo legame vero con quel Piacenza Calcio, una persona che spesso diceva che gli anni più belli erano stati quelli in serie C, tanto per capirci. Fernanda era molto tifosa, forse quasi più del marito. Ricordo che quando Cagni non venne confermato lei ci rimase molto male e, successivamente, dopo la diatriba sui due figli per la Camuzzi lei pian piano si defilò».

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