Addio a Carlo Rossi, papà di Radio Sound
Anche lo sport da oggi è più povero. Se ne è andato Carlo Rossi, 83 anni, fondatore di quella Radio Sound che insieme alla moglie Rita Nigrelli ha creato dal nulla fino a portarla dove è ora. Anzi, trascinandola metro per metro, senza mai fermarsi...
Anche lo sport da oggi è più povero. Se ne è andato Carlo Rossi, 83 anni, fondatore di quella Radio Sound che insieme alla moglie Rita Nigrelli ha creato dal nulla fino a portarla dove è ora. Anzi, trascinandola metro per metro, senza mai fermarsi un attimo ma guardando sempre avanti. La radio è una sua creatura ed è sempre stata anche la sua famiglia; non è un modo di dire, visto che i figli Laila e Mirko sono diventati con mamma e papà le altre colonne portanti con ruoli sempre diversi.
Carlo Rossi faceva di tutto: con limmancabile pipa arrivava a sorpresa in redazione e risolveva ogni problema, di qualunque natura fosse. Poi saliva in macchina, con il logo della radio ben visibile sulla portiera, e quando cera bisogno era presente in ogni manifestazione; che si trattasse di intrattenimento o di sport lui non mancava mai. Sempre dietro le quinte ma sempre fondamentale.
Ricordo solo un piccolo aneddoto che ancora oggi mi fa sorridere: la prima maratona con larrivo in piazza Cavalli. Percorso nuovo, organizzazione non ancora testata come in queste ultime edizioni: arriviamo dal Corso con il gruppetto dei migliori che preme alle spalle e unagente della Polizia Municipale indirizza erroneamente la vettura di Radio Sound sul tappeto rosso dellarrivo. Quando ce ne accorgiamo è troppo tardi, ci sono transenne a destra e a sinistra, in fondo il traguardo con le hostess già pronte per accogliere il vincitore. Non esiste alcuna possibilità di uscire, bisogna risolvere il problema al volo, sotto lo sguardo atterrito degli organizzatori già concentrati sullarrivo. Carlo dopo dieci secondi di qualche lamentela incomprensibile (e giustificata) trova la soluzione: si piazza a un millimetro delle transenne e dopo larrivo del primo gruppo inizia uno slalom in retromarcia fra atleti increduli e spettatori divertiti. Cè un problema? Lo risolviamo. Daltronde lui faceva sempre così.
A Rita, Laila e Mirko le condoglienze di tutta Sportpiacenza, nel ricordo di una persona che vi accompagnerà per sempre
Carlo Rossi faceva di tutto: con limmancabile pipa arrivava a sorpresa in redazione e risolveva ogni problema, di qualunque natura fosse. Poi saliva in macchina, con il logo della radio ben visibile sulla portiera, e quando cera bisogno era presente in ogni manifestazione; che si trattasse di intrattenimento o di sport lui non mancava mai. Sempre dietro le quinte ma sempre fondamentale.
Ricordo solo un piccolo aneddoto che ancora oggi mi fa sorridere: la prima maratona con larrivo in piazza Cavalli. Percorso nuovo, organizzazione non ancora testata come in queste ultime edizioni: arriviamo dal Corso con il gruppetto dei migliori che preme alle spalle e unagente della Polizia Municipale indirizza erroneamente la vettura di Radio Sound sul tappeto rosso dellarrivo. Quando ce ne accorgiamo è troppo tardi, ci sono transenne a destra e a sinistra, in fondo il traguardo con le hostess già pronte per accogliere il vincitore. Non esiste alcuna possibilità di uscire, bisogna risolvere il problema al volo, sotto lo sguardo atterrito degli organizzatori già concentrati sullarrivo. Carlo dopo dieci secondi di qualche lamentela incomprensibile (e giustificata) trova la soluzione: si piazza a un millimetro delle transenne e dopo larrivo del primo gruppo inizia uno slalom in retromarcia fra atleti increduli e spettatori divertiti. Cè un problema? Lo risolviamo. Daltronde lui faceva sempre così.
A Rita, Laila e Mirko le condoglienze di tutta Sportpiacenza, nel ricordo di una persona che vi accompagnerà per sempre