Vincenzo Gambardella, il ricordo, lo sport e il volley: una vita sottratta al dominio del tempo
Ha rappresentato la pallavolo a Piacenza, ma è stato anche giocatore di hockey e arbitro di calcio
Vincenzo Gambardella è stato uno di coloro che in tempi lontani hanno dato il via al volley a Piacenza quando si chiamava ancora pallavolo. Eppure il mio primo ricordo di questo signore dall’apparenza burbero e di poche parole risale alla prima adolescenza. Campo di via Serravalle Libarna all’Infrangibile, sabato pomeriggio e pioggia a catinelle, Folgore-Arquatese tra le pozzanghere di un campo quasi impraticabile e un signore proveniente dalla provincia di Pisa (detto per questo “il Toscano”) che segnava le righe prima di ogni gara, perché quel pomeriggio si disputarono tre partite e il fango rendeva il rettangolo di gioco poltiglia allo stato puro. Segnai il gol della vittoria, all’Infrangibile mi chiamavano Molletta, esultai tantissimo e con me un intero quartiere perché eravamo nelle finali provinciali della categoria Biberon. Al termine della partita mi si avvicinarono due signori e si complimentarono, più tardi seppi che erano il professor Norberto Ramella e Vincenzo Gambardella, entrambi dirigenti del Centro Sportivo Italiano.
Questo ricordo lo porto dentro ancora oggi. Ho conosciuto poi Gambardella in situazioni diverse, era impiegato comunale ed essendo io in quel periodo addetto stampa del sindaco Stefano Pareti (primi anni Ottanta), ci consideravamo colleghi. Quando lo vidi, seduto alla scrivania, ebbi l’impressione che rispetto alla prima volta che lo avevo incontrato non fosse cambiato. Mi chiesi il perché di questa sua fisionomia sempre uguale a se stessa. Ed ebbi anche la risposta, il “Gamba” (tutti lo chiamavano così) non aveva capelli e se a trent’anni sembrava un quarantenne, a cinquanta dava l’idea di averne dieci meno. Nel frattempo venni a conoscenza del fatto che quell’uomo di poche parole a dal sorriso tirato, ha dedicato gran parte del suo tempo allo sport e in particolare alla pallavolo, che aveva portato il volley a Piacenza e lo aveva fatto crescere soprattutto a livello giovanile con il suo lavoro tenace e inesauribile. Seppi anche che Vincenzo Gambardella, oltre ad essere lo storico presidente della Fipav dal 1971 per oltre quarant’anni, era stato anche giocatore di hockey, arbitro di volley e di calcio. Grazie a lui inoltre, nel 1955 la pallavolo arriva a Piacenza con il primo torneo ufficiale.
Nel corso della lunghissima carriera, Gambardella ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra gli altri l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica e il Premio Edgardo Franzanti (che a Piacenza ha il suo bel perché) come “Dirigente che ha dedicato la propria vita allo sport”. Fondatore della società di volley femminile Junior, ha sempre preferito la palestra per allenare; le sue ragazze gli volevano bene, lui era sempre lo stesso, solo qualche ruga in più. Poche ma significative parole anche con le sue allieve, un padre di una volta, severo e al tempo stesso conciliante, mai amico e mai distaccato, quel giusto mezzo che faceva intendere che il “Gamba” era persona da prendere con le pinze ma sapeva anche capire le ragazze che allenava, dando loro le basi per un futuro sportivo e ricco di vita. Vinse numerosi titoli provinciali, mantenendo inalterato l’entusiasmo e l’amore per lo sport.
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