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Mercoledì, 29 Novembre 2023
Tutti i campioni del mio cuore

Marcello Tentorio e quei tiri micidiali che finivano in rete

Arriva a Piacenza nell'ottobre del 1969, rimane nel cuore dei tifosi anche la squadra quell'anno retrocede dalla Serie B

Tornando al Piacenza, per noi ragazzini, accarezzati dal sogno biancorosso, Tentorio è un personaggio da studiare attentamente durante gli allenamenti nel “triangolo” (un fazzoletto di verde sul quale i giocatori biancorossi si allenavano) dietro lo stadio della Galleana. I suoi tiri dotati di una potenza micidiale ci lasciano di stucco e anche il personaggio, caracollante su se stesso, stuzzica la nostra voglia di calcio e di libertà. Tentorio entra nel cuore dei tifosi. La squadra naviga nei bassifondi della classifica e questo giocatore sa essere, in molte situazioni, l'uomo in più, il difensore in grado di trasformarsi in attaccante o in centrocampista. Ricordo Piacenza-Cesena, partita assai delicata in chiave salvezza. I bianconeri romagnoli sono agli albori del loro miracolo calcistico, i nostri inguaiati più che mai. Il Cesena si porta in vantaggio. Quell'uno a zero sembra immutabile. Nessuno però fa i conti con le infinite possibilità balistiche di Marcello Tentorio: una punizione dalla trequarti, il pallone messo a posto dal giocatore biancorosso, qualche attimo di silenzio e un tiro imprendibile che si infila sotto la traversa. Una magia. Un gol da raccontare, Tentorio rimane una sola stagione a Piacenza, il Piacenza retrocede nonostante i suoi gol e le sue punizioni. Sarà un giramondo del calcio tra Nord e Sud, tra serie B e serie A, un mestierante che non ti tradisce, un pirata che non abbandona la nave anche se affonda. Lui c’è. Chiude la propria carriera calcistica al Pietrasanta, s’innamora della Versilia che diviene il proprio luogo dell’anima e ottiene la promozione in Serie C2 nel campionato di Serie D nel 1978-1979 all’età di 38 anni.

E oggi? Risiede in Versilia, ha allenato il Viareggio e il Pietrasanta. Era amico di Sergio Bernardini, il patron della Bussola con il quale ha collaborato. Una storia ormai dimenticata la sua, che il calcio ha regalato al Piacenza o viceversa. Di fatto anni lontani, frammenti di storia che visti oggi sanno tanto di fiaba.                                                                         

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