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Il Palatennis Bentivoglio: «Ricordo di una grande persona»

Le parole più belle arrivano dal delegato provinciale Gianni Fulgosi: «Gilberto sarebbe contento ma allo stesso tempo molto imbarazzato, perché non amava mettersi in mostra». E’ stato “costretto” a farlo Gilberto Bentivoglio, una vita spesa per il...

Le parole più belle arrivano dal delegato provinciale Gianni Fulgosi: «Gilberto sarebbe contento ma allo stesso tempo molto imbarazzato, perché non amava mettersi in mostra». E’ stato “costretto” a farlo Gilberto Bentivoglio, una vita spesa per il tennis e per la Vittorino da Feltre («Andava fiero di possedere la tessera sociale numero uno» ricorda il figlio Corrado); la società biancorossa ha deciso di intitolargli il Palatennis per ricordare una figura che ha permesso allo sport piacentino e al sodalizio di via del Pontiere di crescere nel corso degli anni. Presidente provinciale della Federtennis, per due quadrienni olimpici consecutivi vicepresidente del Coni piacentino, giudice arbitro nazionale e componente del consiglio direttivo della Vittorino, Bentivoglio è scomparso nel 2009 a 74 anni.


Così la sua società, «quella che per lui era la seconda casa», come hanno sottolineato sia il figlio sia Fulgosi, ha voluto intitolargli i due campi in cemento e play it utilizzati dalla scuola tennis e dalle squadre agonistiche, ma a disposizione anche dei soci.
«Abbiamo rifatto l’illuminazione - ha spiegato Sandro Fabbri, presidente della Vittorino, durante l’inaugurazione - mantenendo gli standard richiesti dalla federazione e riducendo del 60 per cento i consumi. La rinascita e lo sviluppo di questo sport passa anche attraverso la realizzazione dei campi in superficie veloce; noi adesso oltre agli impianti in terra rossa abbiamo anche queste strutture utilizzabili dagli 80 bambini che frequentano la scuola tennis».

L’assessore Francesco Cacciatore ha ricordato la figura di Bentivoglio: «Grande dirigente sportivo, una persona di cui ci si poteva fidare che manca a tutto il mondo dello sport». Fulgosi l’ha definito il suo maestro: «Aveva un grande pregio, affrontava tutti i problemi sempre con il sorriso sulle labbra». Circostanza sottolineata anche da Corrado Bentivoglio, uno dei figli di Gilberto: «Oltre alla famiglia aveva altri due grandi valori, il tennis e la Vittorino, dove è rimasto fino a poche ore prima di morire. Il suo insegnamento è forte e semplice al tempo stesso: con la passione e con l’amore nella vita si possono raggiungere tutti i risultati».

Madrina della cerimonia, a cui hanno partecipato i ragazzi della scuola tennis, l’ex azzurra Mara Santangelo, attualmente membro del consiglio nazionale del Coni e della federazione tennis. In serata la Santangelo ha anche presentato il suo libro “Te lo prometto” in cui racconta la sua vita sportiva ma anche quella spirituale, che ha subito una svolta nel momento in cui si è recata a Medjugorje.

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