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Marcelo Bielsa, il “Loco” e la possibilità di un calcio rivoluzionario

"Storia aneddoti, metodologia, evoluzione tattica", il libro di Carlo Pizzigoni, Damian Giovinco e Filippo Lorenzon sul tecnico argentino che seguiva le partite sugli alberi

Il personaggio Bielsa tante volte in Italia è stato trattato con molta superficialità, invece la sua profondità è sottolineata da una figura come quella di Jorge Valdano quando afferma che “l’unica sua pazzia che gli riconosco è la sua ossessione etica”. Ancora Guardiola: “Io credo che la volontà di porre i suoi valori etici nel mondo del calcio, producano la costruzione di un profeta di verità e giustizia, che fa tanto bene all’universo del pallone e credo le testimonianza nel libro lo certifichino”. Il tecnico del Toro, Juric, evidenzia come nel calcio di Bielsa ci sia anche la purezza dell’uomo: “Ed è da questo continuo rimando – evidenzia De Zerbi – all’uomo e al calcio e al calcio e all’uomo, alla vita e allo sport, che viene fuori l’aspetto più interessante della filosofia di Bielsa. L’uomo nuovo può nascere dal calcio attraverso l’idea di coraggio e di profonda umanità. Il suo calcio è fatto di applicazione, di fede e i calciatori devono lavorare perché dopo determinati movimenti, arrivi la palla senza neppure pensare, attraverso un concetto di ripetitività del gesto”. Conclude Juric: “Questo lo apparenta più a Gasperini che ad altri tecnici che lo ammirano come uomo, come Guardiola o De Zerbi”.

Non c’è un prototipo del giocatore di Bielsa, perché a suo dire i giocatori devono credergli, avere fiducia nel lavoro, nel loro allenatore che può cambiare loro la vita. Javi Martinez, Andre Herrera, Mendy e Payet per fare qualche esempio,  hanno compiuto il salto di qualità dopo aver incontrato il “Loco”. Il Bielsa calcio non è rivoluzionario in sé tatticamente ma lo è nello spirito, nella filosofia, con la voglia di essere protagonisti in ogni partita, di attaccare e di affidarsi totalmente al tecnico. Una sorta di calcio mistico di cui Bielsa sarebbe il Profeta in grado di decidere la scelta più giusta per la squadra.

Gli autori sostengono attraverso le interviste e le loro considerazioni che quest’uomo dà al calcio la forza che hanno gli innamorati. Il fermento interiore dei movimenti collettivi. Di qui il legame tra tifosi e Bielsa, perché quest’ uomo ha in sé qualcosa di magnetico. Soprattutto perché il calcio viene troppo svilito in altri ambiti, viene trattato con superficialità ed è gestito da uomini senza scrupoli. Bielsa come Rousseau? Difficile dirlo, certo che questo libro racchiude una sorta di fede quasi aprioristica nel personaggio e una concezione religiosa del calcio. Domanda: è possibile?

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