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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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L’affascinante storia di una leggenda del ciclismo

“Il suo nome è Fausto Coppi” di Maurizio Crosetti fa rivivere un mito del Dopoguerra

S’intitola “Il suo nome è Fausto Coppi” (Einaudi) il libro di Maurizio Crosetti, giornalista sportivo del quotidiano “la Repubblica” uscito nel 2019 ma che ha ancora un grande fascino narrativo e a tratti letterario. Come Fausto del resto, mito lontano e figlio della generazione dei nostri padri che in lui vedevano riscatto, voglia di affermarsi e soprattutto la grande ripresa del Dopoguerra. Coppi era nato a Castellania, a pochi chilometri da Tortona, paese perduto nel tempo con 89 anime registrate all’anagrafe comunale, ma la sua storia va oltre il tempo e i luoghi in cui ha vissuto, quella di Fausto è una storia italiana. Crosetti, attraverso un lunga serie di interviste e di considerazioni prova a spiegare quanto ha rappresentato per quell’Italia questo grande atleta. Vi riesce perché il Grande Airone (così lo definì il giornalista radiofonico Massimo Ferretti quando sullo Stelvio Coppi lasciò a venti minuti i suoi rivali) non è stato solo di uno degli sportivi più amati dal Dopoguerra, che regalò prestigio e pregio al Paese, ma rappresenta qualcosa di più, anticipa nell’Italia bigotta degli anni Cinquanta i tempi nuovi che segneranno la rinascita e il boom economico del nostro Paese.

Fausto visse l’allora dramma di una storia fuori dal matrimonio con Giulia Occhini, la Dama Bianca, conquistò titoli mondiali e il suo nome diventò mito, storia, narrazione. Quando morì nel 1960 lasciò un vuoto incolmabile in milioni di italiani, un po’ come quando morì Cesare Pavese. Entrambi piemontesi, entrambi accomunati da una sguardo triste, intenso e profondo e tutti e due affascinati dalla luna e dai falò. Uno nell’Alessandrino e l’altro nell’Astigiano.

Il libro di Crosetti ricostruisce dunque non solo la storia di un campione ma anche la storia italiana di allora, quando il ciclismo era il secondo sport nazionale, dopo il calcio ovviamente, e nell’Italia povera del Dopoguerra appena prima del pugilato. I libri hanno lo scopo di farci riscoprire storie, personaggi, epoche che spesso sanno tanto di tempo andato. Maurizio Crosetti mette i panni del ricercatore, dello spigolatore che ha in dote una scrittura verosimilmente letteraria e va oltre la biografia di Fausto; entra nella mentalità del tempo, scopre che certi amori come Marilyn Monroe, Nuvolari, Steve Mc Queen, Ayrton Senna e Marco Pantani tanto per fare qualche esempio, rimangono dentro di noi, nonostante tutto e malgrado tutto. La rivalità con Gino Bartali, le battute di caccia in Africa con Geminiani e l’astro nascente Jacques Anquetil, oltre ai cinque giri d’Italia vinti insieme a tante altre gare come il Tour de France, la Vuelta spagnola e classiche come la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi e l’allora mitica Milano-Sanremo racchiudono parte della sorprendente esistenza di Fausto.

Coppi ha saputo entrare nel cuore degli italiani, è stato forse – primo tra tanti – cittadino del mondo che ha vissuto in prima persona e sulla propria pelle le prime pressioni mediatiche. Leggere questo libro è come ritrovare aria di famiglia, quando per la prima volta mi recai a visitare la casa natale di Castellania o quando lessi una bellissima biografia romanzata, “Coppi e il diavolo” (1981) scritta da Gianni Brera, uno dei più grandi giornalisti di tutti i tempi. Crosetti ha fatto dunque tanto con questo libro ma soprattutto tiene viva la memoria di un personaggio che ha assunto i contorni dell’eroe immortale. Ergo, un bel libro.   

TITOLO: Il suo nome è Fausto Coppi

AUTORE: Maurizio Crosetti

EDITORE: Einaudi

PREZZO: 16.60 euro

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