Valentina Vezzali: «La pratica sportiva andrebbe inserita nella Costituzione». VIDEO
Il mito vivente del fioretto femminile, in visita al Circolo della Scherma Pettorelli e accompagnata dal presidente Alessandro Bossalini. «Lo sport fa crescere nel migliore dei modi. Si dovrebbe cominciare a praticarlo sin dai primi anni di scuola»
Il governo appena formato ha scelto di eliminare il Ministero dello Sport, accorpandolo come delega al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Come legge questo segnale?
«Posso soltanto dire che, benché abbia idee differenti dai movimenti che ora tengono le redini del governo e sia distante dal loro modo di parlare alla pancia della gente, la volontà di inserire un insegnante di scienze motorie già a partire dalla scuola primaria mi trova d’accordo. Occorre ora far seguire i fatti, creando anche strutture sportive idonee».
Tornando alla scherma, che valori insegna questo sport?
«Il rispetto delle regole innanzi tutto. La scherma combina intelletto e fisico in maniera sinergica e insegna a estrarre dal proprio bagaglio tecnico l’azione più giusta in quel determinato momento. A Jesi, a settembre, si terrà un evento che coinvolgerà anche i diversamente abili. Quando vedi gli atleti in pedana, nessuno si distingue dall’altro. Siamo tutti uguali».
Oggi quali sono i rivali principali per l’Italia della scherma?
«Sono cresciuti nel numero. Troviamo nel medagliere anche nazioni che erano fino a poco tempo fa impensabili, come l’Egitto e il Venezuela. Un tempo, quando ho cominciato io, gli americani non erano forti, ma oggi tutto è cambiato, sono migliorati molto. Per loro è fondamentale emergere nello sport, dal momento che è una via importante per accedere ai college universitari».
E lo sport universitario in Italia?
«Torniamo al discorso di prima. Un atleta non deve essere costretto a scegliere tra sport e università».