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Valentina Vezzali: «La pratica sportiva andrebbe inserita nella Costituzione». VIDEO

Il mito vivente del fioretto femminile, in visita al Circolo della Scherma Pettorelli e accompagnata dal presidente Alessandro Bossalini. «Lo sport fa crescere nel migliore dei modi. Si dovrebbe cominciare a praticarlo sin dai primi anni di scuola»

Valentina ha delle cose da dire. Valentina sa come si fa. Perché di cognome fa Vezzali e potremmo chiuderla lì. Con una postilla magari: 6 ori olimpici, 16 volte campionessa del mondo e ci fermiamo con i numeri per non annoiare il lettore, che peraltro per quelle medaglie - e per le altre che non numeriamo - ha patito e gioito davanti a uno schermo.
Mito vivente del fioretto femminile, in visita al Circolo della Scherma Pettorelli e accompagnata dal presidente Alessandro Bossalini, Valentina Vezzali è persona che - tanto per citare un refrain mutuato dal calcio e di moda quest’anno - quando parla “sposta gli equilibri”. Le sue sono parole che pesano.
«Nel mio ruolo di dirigente federale sto visitando le diverse realtà italiane - dice spiegando la sua presenza a Piacenza - perché è giusto conoscere le società anche fuori dalla pedana».

Affondo sul calcio e sull’Italia fuori dal Mondiale.
«E’ triste. Lo dico io che ho sposato un calciatore. Indipendentemente dalle discipline sportive di cui parliamo, dispiace quando si registra un insuccesso».

Che la scherma possa allora essere d’esempio anche per il calcio?
«E’ la disciplina sportiva che ha portato più medaglie d’oro nei grandi eventi. Non si vince per caso, occorre un lavoro organizzato che parte dai dirigenti e dalle federazioni sino ad arrivare agli atleti. E’ così che emergono i giovani talenti».

Appunto, i giovani. Ogni anno quattro milioni di ragazzi, dai 14 ai 19 anni, abbandonano lo sport. In tal senso, lei è stata critica sul rapporto che esiste tra scuola e sport. Che a quest’ultimo non sia più assegnato un valore formativo?
«Se è così, è profondamente sbagliato. Lo sport fa crescere nel migliore dei modi. Si dovrebbe cominciare a praticarlo sin dai primi anni di scuola e dovrebbe essere inserito nella Costituzione. I dati citati sull’abbandono delle discipline sportive sono preoccupanti. La sport li forma i ragazzi, non fa altro».

In che senso?
«Alcuni insegnanti sostengono che praticare sport tolga tempo utile allo studio. Lo dicevano anche alla sottoscritta. Non è stato così per me e neppure lo è per le altre persone. Anzi, i ragazzi che dividono il loro tempo tra scuola e sport andrebbero premiati. Inoltre, la maggior parte di loro ottiene anche dei buoni voti».

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