rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Volley provinciale

Volley - La crisi (economica?) della pallavolo piacentina

Un anno fa, più o meno di questi tempi, mostravamo il petto a tutta Italia: due formazioni in A1 (Copra e Nordmeccanica Rebecchi), una neopromossa in A2 (Bakery) più Canottieri Ongina e Pavidea Steeltrade fra B1 e B2. Con tre squadre in Serie A...

Un anno fa, più o meno di questi tempi, mostravamo il petto a tutta Italia: due formazioni in A1 (Copra e Nordmeccanica Rebecchi), una neopromossa in A2 (Bakery) più Canottieri Ongina e Pavidea Steeltrade fra B1 e B2. Con tre squadre in Serie A Piacenza era la capitale della pallavolo, una delle vere “eccellenze” del territorio, termine spesso usato anche a sproposito ma mai azzeccato come in questo caso.
A dodici mesi di distanza siamo a leccarci le ferite: si sa che più si cade dall’alto e più i tonfi sono rumorosi, ma il quadro attuale è ben diverso da quello che potevamo presentare all’inizio della scorsa stagione. Partiamo dalle certezze: il Bakery nonostante la salvezza conquistata sul campo ha deciso di cedere i diritti a Filottrano; il presidente Beccari senza aiuti esterni preferisce concentrare i propri sforzi sul basket in uno sport in cui rappresenta il vertice piacentino. Passo in avanti sul campo ma immediato salto all’indietro per l’Alsenese, che dopo aver festeggiato una storica promozione in B2 ha deciso nel giro di poche settimane di rinunciare all’iscrizione alla categoria superiore ripartendo nuovamente dalla Serie C. Quella Serie C che, sembra, non farà nemmeno Rivergaro, da anni protagonista a livello giovanile e che avrebbe il diritto sportivo di giocarsi la più importante categoria regionale.

COPRA - Il quadro sarebbe già preoccupante se non aggiungessimo il carico da undici, vale a dire la situazione del Copra. A una settimana dal termine delle iscrizioni alla Superlega fissate per il 30 giugno il futuro della società è passato da biancorosso a grigio scuro. Non è nero come la pece solamente perché, considerati i precedenti, tutti si attendono il miracolo del presidente Molinaroli. Ma prima o poi anche lui avrà esaurito tutte le opzioni e se non arriverà un aiuto concreto da parte di qualche industriale interessato (o di qualche fondo estero) calerà il sipario su una delle realtà più vincenti nella storia dello sport piacentino.

BASE - La crisi, assodata, di molte società di vertice, non corrisponde a quanto succede alla base, dove il movimento è in piena salute. I numeri dei tesserati sono soddisfacenti, quello delle società anche e ogni anno la federazione deve gestire centinaia e centinaia di gare per rendere regolari tutti i campionati. Ma allora dove sta il problema? A Piacenza il volley negli ultimi anni grazie a Copra prima, Nordmeccanica Rebecchi successivamente e ultimamente anche al Bakery è cresciuto troppo in fretta? Forse sono arrivati passi in avanti inattesi che, con il realismo tipico dei piacentini, abbiamo rifiutato per timore di non poter rispettare gli impegni. O magari, analisi molto più semplice ma concreta, è sufficiente la crisi economica per giustificare i problemi che stanno azzoppando la nostra pallavolo?
In attesa delle decisioni del Copra godiamoci le ambizioni di una Nordmeccanica che non lesina investimenti e permette ai tifosi di sognare, la concretezza di Canottieri Ongina e la testardaggine (ovviamente positiva) di Fiorenzuola. Sono loro il vertice a cui Piacenza può aggrapparsi per ripartire.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Volley - La crisi (economica?) della pallavolo piacentina

SportPiacenza è in caricamento