Volley - «Ciao Gamba, ci hai lasciato un mondo migliore»
Sulla bara la bandiera della Federazione pallavolo, quella che ha tenuto alta per oltre quarantanni, un pallone tricolore e un libro di tecnica del volley. Ai lati, nella chiesa della Santissima Trinità, tutto il mondo sportivo che ha voluto...
Sulla bara la bandiera della Federazione pallavolo, quella che ha tenuto alta per oltre quarantanni, un pallone tricolore e un libro di tecnica del volley. Ai lati, nella chiesa della Santissima Trinità, tutto il mondo sportivo che ha voluto tributare lultimo saluto a Vincenzo Gambardella, ex numero uno della Fipav piacentina scomparso venerdì scorso. «Mi parlava spesso del suo funerale - ha spiegato don Severino Mondelli - e io gli dicevo sempre: verrà una persona importante ad officiare la cerimonia. Il Gamba invece rispondeva sempre: no, io voglio un uomo di campo, uno come me».
Una frase che più di tutte riassume lo storico numero uno della federazione provinciale: «Non gli piaceva la folla - ha proseguito don Mondelli durante lomelia - eppure sono state tantissime le persone che in questi giorni sono passate nella camera ardente al Coni per un ultimo saluto. Volevano ricordare un uomo serio, rigoroso, che non esitava a andarci giù pesante se doveva criticarti. Una persona concreta, che non si perdeva in chiacchiere inutili, ma proprio nella sua semplicità si percepiva la sua grandezza danimo. Non ha compiuto cose strabilianti, ma piccoli gesti importantissimi, senza mai chiedere telecamere o titoli sui giornali».
Inevitabile il ricordo di Gamba allenatore, uno dei ruoli che amava di più: «Era contentissimo quando andavo a trovarlo mentre allenava le sue ragazzine. Mi diceva sempre: qui sto benissimo».
Già, perché la Junior era cosa sua, così come sentiva sue tutte quelle bambine, molte delle quali ora diventate mamme, che ha accompagnato giorno per giorno nella crescita non solo sportiva.
A ricordarne la figura anche Marco Bergonzi, il successore di Gambardella alla guida della Fipav. «Il mondo della pallavolo - ha spiegato - gli deve ogni singola palla giocata, ogni sussulto. Ma soprattutto oltre agli aspetti tecnici, che curava con grandissima attenzione, la cosa più importante era il rapporto che instaurava con ognuna delle sue allieve. Era una persona unica, non si è mai negato a nessuno e uno dei contributi più importanti che ci ha lasciato, dimostrandocelo ogni giorno sul campo, è il divertimento. Per questo dobbiamo prendere esempio da lui affrontando la vita con un sorriso».
Prima dellultimo saluto, con la salma tumulata nel cimitero di SantAntonio, di fronte a tanti occhi rossi ha parlato anche una delle sue ex allieve, mamma di una ragazza allenata pure lei dal Gamba: «Hai regalato a tutti una giovinezza fatta di gioia e sei riuscito a lasciare un mondo migliore di quello che hai trovato».
Una frase che più di tutte riassume lo storico numero uno della federazione provinciale: «Non gli piaceva la folla - ha proseguito don Mondelli durante lomelia - eppure sono state tantissime le persone che in questi giorni sono passate nella camera ardente al Coni per un ultimo saluto. Volevano ricordare un uomo serio, rigoroso, che non esitava a andarci giù pesante se doveva criticarti. Una persona concreta, che non si perdeva in chiacchiere inutili, ma proprio nella sua semplicità si percepiva la sua grandezza danimo. Non ha compiuto cose strabilianti, ma piccoli gesti importantissimi, senza mai chiedere telecamere o titoli sui giornali».
Inevitabile il ricordo di Gamba allenatore, uno dei ruoli che amava di più: «Era contentissimo quando andavo a trovarlo mentre allenava le sue ragazzine. Mi diceva sempre: qui sto benissimo».
Già, perché la Junior era cosa sua, così come sentiva sue tutte quelle bambine, molte delle quali ora diventate mamme, che ha accompagnato giorno per giorno nella crescita non solo sportiva.
A ricordarne la figura anche Marco Bergonzi, il successore di Gambardella alla guida della Fipav. «Il mondo della pallavolo - ha spiegato - gli deve ogni singola palla giocata, ogni sussulto. Ma soprattutto oltre agli aspetti tecnici, che curava con grandissima attenzione, la cosa più importante era il rapporto che instaurava con ognuna delle sue allieve. Era una persona unica, non si è mai negato a nessuno e uno dei contributi più importanti che ci ha lasciato, dimostrandocelo ogni giorno sul campo, è il divertimento. Per questo dobbiamo prendere esempio da lui affrontando la vita con un sorriso».
Prima dellultimo saluto, con la salma tumulata nel cimitero di SantAntonio, di fronte a tanti occhi rossi ha parlato anche una delle sue ex allieve, mamma di una ragazza allenata pure lei dal Gamba: «Hai regalato a tutti una giovinezza fatta di gioia e sei riuscito a lasciare un mondo migliore di quello che hai trovato».