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Volley - Addio "Gamba", il signor pallavolo a Piacenza

Vincenzo Gambardella, il “Gamba”, non c’è più. Classe 1933, da qualche tempo in condizioni di salute precarie, si è arreso in serata all’ospedale di Castelsangiovanni lasciando soli tutti i dirigenti e gli atleti piacentini. Non solamente i...

Vincenzo Gambardella, il “Gamba”, non c’è più. Classe 1933, da qualche tempo in condizioni di salute precarie, si è arreso in serata all’ospedale di Castelsangiovanni lasciando soli tutti i dirigenti e gli atleti piacentini. Non solamente i pallavolisti, ma ogni sportivo che nella nostra provincia abbia praticato una qualsiasi disciplina. Giocatore di hockey, arbitro di volley e di calcio (è nella categoria dei “benemeriti”), è stato grazie a lui se nel 1955 la pallavolo è arrivata a Piacenza con il primo torneo ufficiale. Dal 1971 è stato per oltre 40 anni presidente provinciale della Fipav, amava sottolineare di essere stato il numero uno più longevo in tutta Italia. Fondatore della Junior, fino all’ultimo è rimasto in palestra ad allenare le sue ragazze dopo aver vinto valanghe di titoli provinciali mantenendo inalterato l’entusiasmo per lo sport nonostante migliaia di allenamenti e di partite alle spalle.

Per tutti era il “Gamba”: non rappresentava un’istituzione della pallavolo, lui era la pallavolo a Piacenza. Di carattere schivo, dai modi che all’esterno potevano sembrare burberi, in realtà era spesso pronto al sorriso soprattutto quando si trovava in campo con le sue ragazze. Talmente schivo che viveva quasi con fastidio le occasioni pubbliche, si vedeva raramente alle partite di Serie A (e non rimaneva mai fino alla fine) intervenendo alle varie premiazioni solamente se non poteva proprio farne a meno. Lui era un uomo di campo e anche quando stava dietro la scrivania nella sua carica di presidente non dimenticava mai il ruolo di educatore e allenatore.
Tantissimi i premi ricevuti nel corso della lunghissima carriera, era Cavaliere della Repubblica e proprio recentemente aveva ricevuto il premio Franzanti dal Coni piacentino, con la motivazione più logica, che riassume tutta la vita del “Gamba”: “Dirigente che ha dedicato la propria vita allo sport”.

La redazione di Sportpiacenza, i redattori e tutti i collaboratori, si uniscono al dolore dei famigliari nel ricordo di una persona indimenticabile, protagonista in prima persona della storia dello sport piacentino

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