Marco Bergonzi: «Fondamentale l'attenzione al territorio». VIDEO
Dopo la presentazione della candidatura a presidente adesso tocca anche alla squadra. Carlo Magri all’Hotel Gallia di Milano ha alzato il sipario sull’elenco dei suoi collaboratori, dirigenti, giocatori e tecnico che si presenteranno al suo fianco all’assemblea elettiva del 26 febbraio a Rimini. Nel gruppo, ormai si sapeva da tempo, anche il piacentino Marco Bergonzi, ex numero uno della Fipav provinciale che in mattinata è intervenuto incentrando il proprio intervento sull’attenzione al territorio.
«Rappresenta l’ossatura - sono state le parole di Bergonzi - perché la base per noi è fondamentale, non ci sarebbe vertice senza una presenza così forte in ogni provincia. Siamo molto radicati, il programma e la nostra squadra hanno come punto fondamentale proprio questo aspetto; molti di noi arrivano dai comitati locali e l’obiettivo principale è dare un supporto alle organizzazioni territoriali e a tutte le società. Avere una struttura così radicata è la nostra fortuna, dobbiamo supportarla mettendola al centro dell’attenzione e fornendo quegli strumenti che permettano di assicurare servizi sempre migliori».
Puntando principalmente sull’informatica e sulle nuove tecnologie. «Bisogna dare uno strumento che sia semplice e accessibile, unico per tutte le nostre associate: dobbiamo andare verso l’innovazione ma anche verso la semplificazione, per consentire alle società di avere più risorse ma anche più tempo da dedicare alla propria attività».
L’obiettivo è anche quello di restare sempre in ascolto dei bisogni segnalati dalla base. «Le necessità cambiano in continuazione, il nostro compito è quello di rimanere costantemente a disposizione creando una comunità di ascolto a disposizione di tutte le realtà territoriali per capire le problematiche su cui possiamo intervenire. E fatemi citare anche i centri federali, una delle nostre eccellenze; rappresentano una risorsa, dobbiamo cercare di metterli a disposizione di tutto il territorio in un’ottica di aiuto alle nostre organizzazioni periferiche».