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Volley - Piacenza torna in Europa, Zlatanov: «Siamo pronti»

Piacenza torna in Europa. Dopo due anni di assenza il PalaBanca riapre agli appuntamenti continentali e giovedì (inizio alle 20.30) il Copra Elior sarà in campo per l’andata del secondo turno di Challenge Cup. Samuele Papi, domenica disponibile...

Piacenza torna in Europa. Dopo due anni di assenza il PalaBanca riapre agli appuntamenti continentali e giovedì (inizio alle 20.30) il Copra Elior sarà in campo per l’andata del secondo turno di Challenge Cup. Samuele Papi, domenica disponibile solo part time per i postumi di un’operazione alle tonsille, ha recuperato e sarà agli ordini di Monti nella sfida all’Istanbul Bbsk. Formazione, quella turca, reduce dal successo contro il Galatasaray e seconda in classifica nel proprio campionato.

Hristo Zlatanov, capitano del Copra Elior, analizza il non felicissimo momento dei biancorossi e le prospettive europee.
«La società punta molto su questa competizione perché lo sponsor principale ci tiene ad avere grande visibilità nel torneo continentale. Ne prendiamo atto e ovviamente come sempre ci impegneremo al massimo. La Coppa arriva in un momento in cui non siamo in grado di esprimere un grande gioco, ma ci stiamo lavorando. La fortuna è che dipende tutto da noi, se mettiamo in campo quello che sappiamo fare abbiamo tutte le possibilità di superare il turno. L’obiettivo è quello di trasferire in partita quanto di buono mostriamo in allenamento».

Istanbul non è la formazione più forte d’Europa, ma comunque una squadra che nel campionato turco sta facendo bene. Non stiamo parlando dell’avversario più semplice da affrontare.
«Ha appena battuto il Galatasaray, non sono una squadretta. Abbiamo l’obbligo di affrontarli al 110 per cento e mi aspetto una bella sfida. Da due anni attendiamo di giocare nuovamente in Europa, questo momento ce lo siamo guadagnato e non ce lo faremo sfuggire subito. Siamo pronti».

Hai parlato del vostro periodo: negli ultimi quattro incontri sono arrivate tre sconfitte. Le avete analizzate negli spogliatoi e siete riusciti a trovare le cause?
«Ci stiamo lavorando. Dopo un po’ le chiacchiere non contano niente, bisogna agire. Ci stiamo allenando bene, adesso bisogna trasferire tutto quanto facciamo in palestra durante la settimana anche negli appuntamenti ufficiali».

Può essere anche che il caso Simon vi abbia distratti? Nelle ultime settimane ci si è concentrati quasi esclusivamente sulla situazione del cubano, è possibile che ne abbiate risentito?
«Distratti no, non cerchiamo alibi per il periodo non positivo che stiamo vivendo. Il volley per regolamento è l’unico sport veramente di squadra, in cui il singolo non può fare tutto da solo ma ha bisogno anche dei compagni. Finché tutti non ci amalgamiamo facciamo fatica. Stiamo lavorando per diventare un gruppo: è da poco che siamo tutti insieme senza problemi fisici, ci serve solamente un po’ di tempo».
Matteo Marchetti

(foto legavolley.it)

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