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Stella Cornelli e l'oro europeo: «Un sogno, è stato un momento magico»

La piacentina ha vinto il titolo continentale Under 17 cambiando ruolo appena prima dell'inizio della rassegna, passando da schiacciatrice a libero. «La festa? Una pizza tutte insieme»

Come si festeggia un oro europeo? Nel modo più semplice. «Con una pizza tutti insieme. E’ stata una liberazione, non ne potevamo più del cibo serbo». Stella Cornelli ha tutti i motivi per sorridere: si è laureata campionessa continentale con l’Italia Under 17 battendo in finale 3-1 la Turchia. «E’ stato davvero un momento magico, vissuto grazie a un gruppo fantastico. Senza la nostra unità di squadra non saremmo mai riuscite a tagliare il traguardo. Per fortuna abbiamo messo in campo tantissima grinta e un’enorme voglia di vincere».

E’ particolare la storia di Stella, con una convocazione arrivata inattesa che l’ha portata a cambiare ruolo passando da schiacciatrice a libero. «Dal collegiale di Bassano del 12 giugno fino alla stupenda esperienza in Serbia è stata una sorpresa. Inizialmente, dico la verità, ero anche un po’ perplessa: ho iniziato la nuova avventura da specialista della seconda linea proprio in azzurro a metà giugno. Non ero prontissima visto che fino a quel momento giocavo da banda. Ma i tecnici hanno visto delle qualità e hanno deciso di inserirmi in gruppo: dopo Bassano siamo andati a Telese Terme, in Campania, un raduno fondamentale per farci arrivare al top per l’Europeo».

Classe 2008, Stella è cresciuta a Piacenza prima di spiccare il volo verso Modena, sponda Anderlini. «Sono partita da Michela Monari che è sempre stata una guida e mi ha insegnato i gesti tecnici, poi sono passata al River con Massimiliano Carbonetti, Roberto Longeri e Massimo Bruno; devo ringraziare tutti perché mi hanno aiutata sia dal punto di vista caratteriale sia da quello tecnico e sportivo».

Quindi il trasferimento all’Anderlini, con un avvio non troppo semplice causato anche da un cambiamento radicale delle abitudini di vita. «I primi mesi sono stati difficili, non ero bene organizzata ed è stato complicato mettere insieme allenamenti, studio e gestione degli spazi personali. La mia giornata? Sveglia alle 6.45, dalle 8 in classe fino alle 13 o alle 14, alle 16 allenamento che terminava alle 18.30 poi cena e studio. Con il tempo ho imparato a gestire tutto al meglio».

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