I risultati importanti nel settore giovanile non sono la vittoria nel singolo torneo, ma la crescita dei ragazzi. In casa Gas Sales Bluenergy si è iniziato a lavorare da poco su tutto quanto sta alle spalle della prima squadra e un’accelerata decisiva si è avuta la scorsa estate con l’arrivo di Renato Barbon nelle vesti di responsabile tecnico e di allenatore. Il suo curriculum parla chiaro: tre titoli italiani vinti con Treviso e il quinto posto di categoria alla guida dell’Italia Allievi nel 2017.

Siamo quasi a fine stagione, come sta andando questo primo anno con i giovani della Gas Sales Bluenergy?

«Sicuramente è stata un’annata intensa - spiega Barbon . per l’attività svolta. Abbiamo tesserato un buon numero di ragazzi piacentini che si è avvicinato alla palestra con grande entusiasmo. Anche i risultati sono soddisfacenti visto che tutte le nostre squadre si sono qualificate alle fasi regionali e questo è molto positivo perché c’è la possibilità di confrontarsi con una pallavolo di livello. Tra l’altro abbiamo anche quasi definito il gruppo di allenatori per la prossima stagione con uno staff potenziato rispetto agli ultimi mesi e ora cerchiamo un’ulteriore palestra per allenarci. Da qualche tempo inoltre lavora con noi un preparatore che ha dato una svolta importante ai ragazzi e i risultati si sono visti nelle ultime partite. Stiamo lavorando in modo intenso e i ragazzi sono molto migliorati, ora attendiamo i confronti regionali».

Questo è un po’ l’anno zero per il settore giovanile della Gas Sales Bluenergy. Su cosa punterete e su cosa state lavorando attualmente per compiere un ulteriore salto di qualità?

«La società ha già deciso di attivare una foresteria che ci consentirà di portare sei-sette atleti di livello all’interno del nostro roster e spero che già nell’arco della prossima stagione alcuni di loro possano iniziare a svolgere qualche allenamento con la Superlega. L’obiettivo è costruire atleti in grado di giocare nella massima categoria; poi è ovvio che non tutti avranno la possibilità di seguire un percorso simile».

In questo momento qual è la difficoltà più grande nel reperire i ragazzi e poi lavorare con loro?

«Non abbiamo pedigree, nel settore giovanile non ci sono nel nostro palmares finali nazionali che portino i giovani promettenti a dire: a Piacenza si lavora bene e si ottengono buoni risultati. Però siamo molto credibili e lo dimostriamo anche nei vari tornei a cui partecipiamo. Stiamo recuperando il tempo perduto ma la strada da percorrere è ancora parecchia e ne siamo consapevoli. Ci manca qualità, la cercheremo in questi sette-otto atleti che porteremo a giocare con noi».