Volley - Secolo: «Al Bakery trovo entusiasmo e serietà»

«Si chiude un capitolo della mia vita dopo 16 anni di Serie A. Adesso inizia una nuova avventura in B1, un progetto che ho abbracciato per l’entusiasmo e la serietà del Bakery, ideale per fare sport in maniera serena e tranquilla».

Manuela Secolo resta a Piacenza. Lascia il PalaBanca e la Rebecchi Nordmeccanica e si trasferisce a pochi metri di distanza in linea d’aria, al PalAnguissola e al Bakery, dove ritroverà come compagna Laura Nicolini.
«Non ho mai fatto una questione di categoria - spiega la schiacciatrice - nello sport ho sempre cercato di togliermi delle soddisfazioni e ci sono riuscita. Ripartire dalla B1 sarà ancora più avventuroso, perché si tratta di un cambio di mentalità, dovrò affrontare una nuova vita. A disposizione metterò esperienza, mentalità e voglia di vincere ma tutte le mie compagne, lo staff e la società mi dovranno aiutare perché per me si tratterà di una realtà nuova».

Abituata alla Serie A, la B1 non la frequenti da una vita. Potrebbero esserci delle incognite?
«Non gioco in B da vent’anni, penso sia una categoria molto difficile, un po’ perché è lunga, in parte perché anche arrivando primi non c’è la promozione diretta. Fondamentale sarà creare una squadra forte e gettare ottime basi, ma raccogliere i frutti sarà difficile, forse anche più che in A. Poi vedo che in B1 ci sono formazioni molto attrezzate. Alcune mie colleghe hanno fatto la stessa mia scelta, un sintomo che la pallavolo ad alti livelli in alcuni casi ha perso di serietà».

Cosa ti ha convinto del progetto Bakery?
«Entusiasmo e trasparenza fin dai primi contatti, poi la loro voglia di progettare mettendo basi non estemporanee ma a lungo termine».

Sarete l’unica squadra di B1 con due scudettate nel sestetto.
«In effetti ritrovo Laura Nicolini, che ha fatto da tramite per i primi contatti. Sono felicissima, spero di vincere ancora qualcosa insieme».

Con due punte di diamante simili non potete nascondervi.
«Senza dubbio. Noi avremo una grossa responsabilità all’interno della squadra, ma non è il singolo che vince. Dovremo essere brave a integrarci con il resto del gruppo, che ci dovrà aiutare per compiere tutte insieme lo stesso percorso».