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Venerdì, 29 Marzo 2024
Volley B1

Paola Croce lascia il volley, è dirigente del Bakery

Esattamente un anno fa Paola Croce era protagonista con l’Italia alle Olimpiadi di Londra. Adesso, dopo una stagione travagliata fra Modena e Urbino, il libero lascia la pallavolo giocata e diventa dirigente del Bakery, ambiziosa formazione di B1...

Esattamente un anno fa Paola Croce era protagonista con l’Italia alle Olimpiadi di Londra. Adesso, dopo una stagione travagliata fra Modena e Urbino, il libero lascia la pallavolo giocata e diventa dirigente del Bakery, ambiziosa formazione di B1 in cui militano Laura Nicolini e Manuela Secolo. Dal raduno di martedì prossimo la Croce lascerà le ginocchiere nella borsa e diventerà ufficialmente un dirigente di volley
In palestra da quando aveva 9 anni, Paola ha vinto due scudetti, due Champions League, tre Coppe Italia, un Europeo e una Coppa del Mondo.
«Ho parlato a lungo con Marco e Maurizio Beccari e loro sono stati molto bravi e efficaci nel farmi sentire importante nello sviluppo del loro progetto. La fiducia che ho sentito su di me è quella che mi ha fatto scegliere il Bakery».

Quale sarà il tuo ruolo in società?
«Studierò da General manager, che dovrà essere il mio ruolo in futuro. Per ora devo fare tanta esperienza e partirò occupandomi dei rapporti tra la società e la squadra, facendo da collegamento tra proprietà e le giocatrici lavorando a stretto contatto con il direttore sportivo Stefano Mazzari. Sarò sempre con la squadra sia duranti gli allenamenti che alle partite. Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura».

Quando hai deciso che era il momento di smettere con il volley giocato?
«Sono processi di maturazione abbastanza complessi e lunghi che di colpo scaturiscono nella decisione di smettere. Sicuramente una buona influenza l’ha avuta questa ultima tormentatissima stagione che mi ha fatto capire che molte cose nel nostro mondo sono cambiate. Poi i miei dati anagrafici mi hanno fatto pensare che crearsi un futuro avrebbe potuto essere una scelta intelligente»

Con il raduno di martedì, inizia quindi una nuova vita. Cosa credi ti mancherà di più?
«Immagino la quotidianità della vita da atleta, ossia gli allenamenti, la preparazione delle partite le trasferte ed ovviamente il match. Tutto il mio bagaglio di questi anni, ma è anche vero che sarà una questione di spazio visto che sarò solo pochi metri distante da quel rettangolo che ho amato e che mi ha dato tanto in questi anni».

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