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Volley - Le pagelle del Bakery: Pistola condottiero

Lontana dalle luci della ribalta, la salvezza è già storia. Per la verità la era poco dopo la sua matematica conquista (ormai due settimane fa ma sembra passata una vita), quasi a confermare il leitmotiv che ha accompagnato la stagione del Bakery...

Lontana dalle luci della ribalta, la salvezza è già storia. Per la verità la era poco dopo la sua matematica conquista (ormai due settimane fa ma sembra passata una vita), quasi a confermare il leitmotiv che ha accompagnato la stagione del Bakery: ogni volta che si otteneva un grande risultato, non c'era molto tempo per festeggiare perché bisognava guardare subito avanti per conseguire l'obiettivo prefissato. Prima le gare di campionato, ora il futuro societario a mitigare la felicità per la permanenza in A2, ma nessuno potrà mai cancellare la grande impresa realizzata dalla società piacentina.
Per portare a termine questa mission, che ad un certo punto della stagione sembrava più che "impossible", ci è voluto un girone di ritorno super (quinto posto parziale, nono quello finale), servendosi dell'apporto di ogni singola giocatrice per il più classico de "l'unione fa la forza". Abbiamo provato a valutare la squadra biancorossa, tenendo conto che tutte si sono guadagnate un bel "10" in condotta.

#2 - Natalia Viganó, voto 7,5: nelle aule del PalAnguissola è la “secchiona” del gruppo per classe ed esperienza però paradossalmente in un’annata del genere si sarebbe sentita dire “ha grandi potenzialità ma non si applica”. Il rendimento del martello novarese è stato altalenante complice l’infortunio alla spalla che le ha rallentato la miglior condizione però quando ha toccato il top, Piacenza partiva con un set di vantaggio, vincendo poi il match. Possiamo dire tranquillamente che la salvezza raggiunta con la Bakery compensa, forse in proporzione vale anche di più della mancata promozione con Monza patita l’anno scorso.

#4 - Alessia Fiesoli, voto 7,5: esordiente come tante altre in A2, l’ex azzurrina classe ’94 è stata un jolly prezioso da impiegare quando le figure principali non garantivano una buona mano da calare. Il suo braccio violento ha imposto la sua legge quando è stato chiamato in causa benché spesso servisse anche meno per buttare giù il pallone. Il suo accento fiorentino è il punto esclamativo alla salvezza.

#5 - Margherita Rocca, voto 7,5: dalla provincia alla città, la giovane della Val Trebbia compie un salto triplo arrivando direttamente dalla serie C per vivere una grande esperienza e poi, col passare del tempo, facendosi trovare pronta all’occorrenza, anche in momenti davvero critici. La crescita dell’ex palleggiatrice classe '95 del River Volley è l'ennesimo obiettivo centrato da coach e staff tecnico.

#6 - Giada Cecchetto, voto 8,5: se il più celebre Claudio aveva inventato quello da discoteca, lei perfeziona il “gioca-jouer” da seconda linea del taraflex: ricevere, difendere, salvare, tuffarsi, volare (intanto che leggete simulate il movimento). La ventitreenne libero milanese, ex Giaveno nella massima serie, è una delle note più positive della squadra e ha saputo crescere come poche cambiando marcia quando bisognava farlo. Qualcuno avanza la tesi che sia merito della maglia blu iniziata ad indossare al giro di boa del campionato, qualcun altro pensa che sia brava e basta.

#7 - Sara Giuliodori, voto 8,5: fedelissima del coach (entrambi anconetani), insieme a lui ottiene un altro grande risultato dopo le due Coppe Italia di A2 vinte con Loreto. Miglior terminale offensivo della squadra (315 punti), ha un temperamento altissimo, più dei muri che innalza quando deve sbarrare la strada alle avversarie e la sua fast è ormai un marchio di fabbrica per la quale quest’anno chiederà il brevetto alla Camera di Commerci. È il suo colpo preferito infatti a chiudere l’annata biancorossa sul campo di Filottrano.

#8 - Luciana Do Carmo, voto 7,5: la capitana si vede nei momenti che contano e lei è la prima a dichiarare senza paura al mondo che avrebbe “gufato” contro le dirette avversarie durante l’ultima giornata di campionato nella quale il suo Bakery riposava. Infatti prenota mezzo PalaIper di Monza per festeggiare “live” una salvezza meritata insieme a buona parte della squadra. L’opposto brasiliano doma una stagione non semplice per lei, trovando con impegno e sudore nel girone di ritorno una condizione vicina a quella espressa anni fa con il Terre Verdiane.

#9 - Giulia Saguatti, voto 8: aveva già masticato la A2 con Carpi quando da comprimaria aveva conquistato la promozione in A1, ma volete mettere essere una delle protagoniste di una salvezza così? Si contraddistingue per grinta da clonare, colpi da vero talento ed esultanze da ultras dopo ogni punto segnato, soprattutto quando l’atmosfera si scalda. La ventitreenne modenese diventa una vera diva quando l’istantanea che la ritrae abbracciata alla Cecchetto dopo la vittoria interna contro Bolzano fa il giro del pianeta. Una foto in cui poi si ritroverà tutta la felicità della squadra.

#10 - Carlotta Cambi, voto 8: le consegnano le chiavi di una squadra che ha l'imperativo categorico di non retrocedere e lei, appena maggiorenne, azzurrina dell'Italia juniores e rookie in categoria, non si scompone. Anzi tutto qua? E avrà ragione lei. Il suo ingaggio è stato un rischio ben calcolato dalla dirigenza piacentina e alla fine altrettanto ben ripagato dalla giovane pisana che a tratti ha giocato da veterana.

#12 - Francesca Fava, voto 8: dalla Prima Divisione con la Libertas San Paolo alla A2 senza colpo ferire. La sedicenne (anzi diventata diciassettenne lo scorso 20 aprile) di San Nicolò è la più grande scommessa vinta dal Bakery in stagione entrando in punta di piedi nel volley che conta e dimostrando di poterci addirittura ballare. Utilizzata principalmente per il suo insidioso servizio e ribattezzata Miss Ace (il 90% dei punti arriva direttamente dal fondamentale), verso fine torneo si fa vedere anche in prima linea. Il futuro è suo.

#15 - Gaia Moretto, voto 7,5: la ventunenne friulana (anche per lei un passato nell'Italia baby) debutta in A2 senza troppi patemi migliorando gara dopo gara e diventando un buon riferimento in attacco e a muro. Ci mette più di un mattoncino nella costruzione della salvezza.

#16 - Chiara Ferretti, voto 7,5: se la ricezione delle titolari langue, ci pensa lei a dare ordine sfruttando al meglio il compito che le assegna il mister. Come capita a tante bande, diligenti un po' dappertutto, anche la ragazza reggiana è vittima della sindrome di Grisù, il drago che voleva fare il pompiere: lei vorrebbe attaccare (e lo ha fatto molto bene quando serviva) ma invece diventa decisiva in difesa.

#18 - Caterina Gioia, voto 7,5: pronti-via e la sua caviglia fa crac condizionando non poco la sua stagione e di conseguenza anche quella della squadra. Accelera il recupero per mettere a disposizione del coach il suo pesante braccio sinistro, decisivo poi in diversi finali di partita nel girone di ritorno. Aver avuto l'opposto romano a pieno regime dall'inizio, per la squadra sarebbe stata un'altra... Gioia.

Andrea Pistola, voto 9: è lui il vero artefice della salvezza (che fa il paio con la promozione dalla B1 dell'anno scorso), senza togliere nulla a nessuno. In accordo con lo staff tecnico (voto 8,5) ed ottimizzando il ridotto budget societario a disposizione, suggerisce e sceglie insieme ai dirigenti le giocatrici da prendere costruendo una squadra piena di potenzialità ed incognite. Un cocktail fresco e sperimentale, inizialmente sbilanciato tra poche veterane e tante giovanissime, che è diventato poi equilibrato e gradevole da gustare. Il tecnico marchigiano non si perde d'animo quando i risultati tardano ad arrivare perché sa che le sue ragazze, che sgobbano in palestra, prima o poi ingraneranno la marcia giusta. Le consapevolizza delle proprie qualità e loro ricambiano gettando il cuore oltre l'ostacolo. Certo, anche lui perde la pazienza ed alza la voce quando vede che manca poco per diventare un bel gruppo e le sue ragazze sembrano un po' deconcentrate, ma è questione di una sola strigliata che fa effetto immediatamente. Pare che poi resteranno memorabili alcune sue parole censurate a fatica dalle telecamere nazionali durante la partita contro Monza. Un tecnico affidabile su cui puntare e contare, sempre.
Ora si aspettano solo notizie dalla società riguardante il domani, che ad oggi è sempre e soltanto un altro giorno.
Simone Carpanini

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