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Domenica, 28 Aprile 2024
Volley A1 maschile

La serenità della famiglia, Marta, l'idolo Simon: Yuri Romanò dalla gavetta ai Mondiali

L'opposto della Gas Sales Bluenergy si racconta, dagli esordi a Bollate fino all'oro iridato. «Il sogno nel cassetto? Giocare le Olimpiadi»

GSE_banner_322x250_statico-2Yuri Romanò compie oggi 26 anni. E ha già vinto gli Europei e i Mondiali, è già entrato nella storia della pallavolo. Per assurdo potrebbe smettere di giocare domani e il suo nome non verrebbe certo dimenticato. Dall’estate scorsa è un giocatore della Gas Sales Bluenergy che gli ha fatto assaporare a tempo pieno la SuperLega. Dopo tanta gavetta, dopo tanti anni trascorsi in A2 e una stagione da riserva a Milano in SuperLega. Ferdinando De Giorgi, commissario tecnico della nazionale azzurra, gli diede fiducia, convocandolo per la rassegna continentale. E lui nel quarto set della finalissima contro la Slovenia sostituì Giulio Pinali e il suo braccio mancino mutò completamente la partita chiudendo con un 90% in attacco. Poi i Mondiali; altre grandi prove per questo attaccante nato a Monza, legato sentimentalmente a Marta e la cui storia pallavolistica è iniziata a Bollate, poi Brughiero e tanta A2. Questo ragazzo bravo ad aspettare il suo momento. E capace, riuscendo a trovare in un dettaglio, in un complimento, in un piccolo gesto, la forza di emozionarsi.

“La famiglia mi dà serenità, mio padre è come me, mi ha insegnato a tenere i piedi per terra, a pazientare per qualsiasi cosa ripetendomi che prima o poi ciò che ognuno desidera da una vita arriva. Io ho saputo aspettare, fare la gavetta, attendere il momento giusto per potere dimostrare ciò che avevo imparato”.

Yuri cosa è rimasto di quel ragazzo che è partito da Bollate?

“Direi tutto. Ricordo ogni cosa con molto piacere, insieme ad altri abbiamo goduto il momento senza pensare più di tanto a ciò che poteva mancare. Gli anni trascorsi in B o in A2 sono stati fondamentali per me, con ogni probabilità senza quelli non sarei diventato ciò che sono”.

Vincere un europeo e quindi un mondiale a 25 anni.

“Tutto molto bello, la mattina del Mondiale ho realizzato con la mia compagna Marta che ci siamo trovati a festeggiare con tanti campioni. Con Simon che per me è un mito assoluto e che adesso ho la fortuna di trovare in palestra a Piacenza”.

Yuri, quanto è importante avere di fianco una ragazza come Marta?

“Molto, moltissimo. Stiamo insieme da due anni, è arrivata in un momento molto particolare della mia carriera e quando torno a casa averla a fianco mi fa staccare da tutto, significa vivere qualsiasi cosa con la giusta importanza e trasporto”.

Come ti trovi a Piacenza?

“Ho trovato l’ambiente ideale per crescere senza particolari pressioni. È una piazza importante, ho trovato una seconda famiglia in questa società, vincere il mio primo trofeo importante con un club qui a Piacenza ha avuto un sapore tutto particolare”.

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