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Martedì, 23 Aprile 2024
Volley A1 maschile

Volpe: «Alle istituzioni il Copra Elior non interessa»

Lino Volpe non è un politico. Non gira attorno al problema prospettando ipotesi, idee e soluzioni belle da proporre e da ascoltare ma che difficilmente si realizzeranno. E’ manager e imprenditore che va subito al nocciolo del problema. «Partiamo...

Lino Volpe non è un politico. Non gira attorno al problema prospettando ipotesi, idee e soluzioni belle da proporre e da ascoltare ma che difficilmente si realizzeranno. E’ manager e imprenditore che va subito al nocciolo del problema.
«Partiamo dal presupposto - spiega il numero uno di Elior in Italia - che noi della squadra di pallavolo siamo solo sponsor. Fino a quando Molinaroli ci prospettava l’ipotesi di affiancare il nostro nome a una formazione competitiva, che garantisse visibilità al nostro gruppo la cosa era stimolante. Adesso mi risulta che molti sponsor minori si stiano defilando, Guido in parte è stanco di correre tutti gli anni per far quadrare i conti, in parte è in difficoltà perché è stato lasciato solo. E come gruppo Elior non abbiamo interesse a una squadra di basso profilo».

PROSEGUIRE - Poi l’attuale presidente onorario della società biancorossa precisa: «Normalmente dopo quattro o cinque anni il percorso di visibilità e comunicazione si esaurisce. Vuole sapere se saremmo disposti a proseguire a Piacenza? Eventuali risorse economiche potremmo anche investirle, in modo minore rispetto a quelle attuali, ma solo se ci proponessero un progetto molto chiaro. Che per ora non vediamo».
Il concetto è limpido: il 30 giugno l’esperienza di Elior a Piacenza è conclusa. Se dovesse nascere qualcosa di nuovo c’è la disponibilità ad ascoltare ma solo partendo da basi non solide, ma granitiche.

IMMOBILISMO - Volpe non si ferma e analizza quanto successo nelle ultime stagioni: «Negli anni ho visto solamente immobilismo da parte di Comune, Provincia, Regione, Industriali e Commercianti verso una persona come Molinaroli che faceva il possibile per tenere il nome di Piacenza ai vertici nazionali. Per una squadra del livello attuale grosso modo, vedendo gli esempi di Macerata, Trento e Cuneo di queste ultime stagioni, ci vogliono dai 3 ai 5 milioni. Visto che in medio stat virtus diciamo che ne servono 4; mandati in archivio i messaggi di solidarietà o ci sono questi soldi o non si va avanti».

SOCIALE - Finirebbe non solamente il discorso sportivo, ma anche quello sociale portato avanti negli anni grazie alla pallavolo. Con Elior, ad esempio, si è sviluppato un progetto di educazione alimentare nelle scuole. Progetto che finirebbe quando sarà abbassata la saracinesca della squadra di volley. «Se alle istituzioni non importa che Molinaroli, in collaborazione con le società locali, faccia giocare centinaia di bambini e se la nostra educazione alimentare non interessa a nessuno perché dovremmo andare avanti? Anche questo progetto finisce qui».
E se qualcuno non avesse capito Volpe è ancora più chiaro: «La prosecuzione del nostro impegno a Piacenza può avvenire a una sola condizione: un’iniziativa che preveda nomi e soldi. Non ci mettiamo attorno a un tavolo per chiacchierare, qui c’è bisogno di atti concreti».

SOLIDARIETA’ - E conclude con una considerazione: «Se parlassimo di Real Madrid o Manchester United potrei capire, magari sono necessari 100 milioni e il discorso diventerebbe molto complicato. Ma qui servono 4 milioni, una cifra importante ma non spaventosa. Se ci fosse solidarietà fra istituzioni e imprenditori locali il traguardo si potrebbe tagliare. Mi chiedo: se una realtà come Piacenza non riesce a trovare 4 milioni per un progetto che coinvolge non solo lo sport ma tutto il territorio e il tessuto sociale vuol proprio dire che la cosa non interessa».

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