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Volley - Prima campanella per l'Lpr in salsa cubana

Abbronzato e tirato a lucido, il primo a presentarsi davanti ai taccuini nel giorno del raduno dell’Lpr è il capitano, Hristo Zlatanov, alla sua 14esima stagione con la maglia di Piacenza. «L’obiettivo di questa squadra è quella di andare il più...

Abbronzato e tirato a lucido, il primo a presentarsi davanti ai taccuini nel giorno del raduno dell’Lpr è il capitano, Hristo Zlatanov, alla sua 14esima stagione con la maglia di Piacenza.
«L’obiettivo di questa squadra è quella di andare il più lontano possibile in tutte le competizioni in cui saremo impegnati - spiega - e magari disputare qualche finale. Sicuramente in campionato la chiave sarà la partenza, tuttavia in termini di obiettivi è meglio tenere l’asticella bassa perché onestamente ci sono almeno quattro formazioni superiori a noi. A nostro favore c’è sicuramente il fatto che partiamo con l’asse palleggiatore-opposto già rodata, ed è già un bel passo avanti, ma ripeto che per noi il difficile sarà l’inizio e andrà affrontato nel modo giusto».
Subito dopo arriva Francesco Cottarelli: «Sono contento di essere stato tra i confermati della passata stagione quando ho fatto di tutto in campo, mentre quest’anno potrò concentrarmi a fare solo il palleggiatore nella speranza di poter imparare molto anche da Raydel Hierrezuelo. Obiettivi di squadra? Concordo con Zlaty, teniamo l’asticella bassa al momento».

Grande entusiasmo per il ritorno a Piacenza del cubano Leo Marshall, in attesa di prendere la nazionalità sportiva italiana che darebbe un grosso vantaggio a tutta la formazione. «Aspettiamo i tempi della burocrazia, ma a breve dovrebbe concludersi tutto positivamente» dice Marshall, così Giuliani avrebbe maggiori opportunità di cambi; con Leo italiano potrebbe giocare anche Clevenot nel sestetto altrimenti Giuliani sarebbe costretto a inserire Tencati al centro al posto di Yosifov per liberare un posto.
«Sei anni fa avevo promesso che un giorno sarei tornato - prosegue Marshall - e ho mantenuto la mia promessa. Sono un giocatore diverso dall’ultima volta che mi avete visto, primo ero più individualista, oggi con 36 anni sulle spalle sono maturato molto e faccio anche altre cose sul campo».

Dallo spogliatoio spunta anche l’highlander del volley italiano, Samuele Papi. «Ormai sono rimasto solo io tra i vecchietti - dice ridendo - le ultime due stagioni sono state travagliate per motivi diversi, nell’ultima però siamo stati bravi a risollevarci nel finale e centrare l’ingresso in Europa. Ora parte una nuova annata, sulla carta abbiamo giocatori davvero forti ma prima di tutto occorre lavorare per diventare subito squadra».
Chiude le interviste Alletti: «E’ una squadra profondamente rinnovata con molti innesti di assoluta qualità, per quanto mi riguarda non è un mistero: per me giocare con la maglia di Piacenza è qualcosa di speciale come lo è per Tencati o Zlaty».

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