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Volley - Molinaroli: «Piacenza fra le grandi». Il video

Il Copra Elior è tornato tra le grandi. Non è un’opinione, lo dice la classifica e quei numeri che non mentono mai. Soprattutto lo sottolinea un euforico presidente Guido Molinaroli al termine del girone di andata che ha visto...


Il Copra Elior è tornato tra le grandi. Non è un’opinione, lo dice la classifica e quei numeri che non mentono mai. Soprattutto lo sottolinea un euforico presidente Guido Molinaroli al termine del girone di andata che ha visto Piacenza chiudere al terzo posto dopo un avvio non brillantissimo e un bello sprint nel finale. Il numero uno biancorosso ha seguito la gara vittoriosa contro Verona dalla sua solita postazione a bordo campo, ma dal secondo set in avanti si è spesso voltato verso il direttore generale Gabriele Cottarelli e verso Lino Volpe, presidente del gruppo Elior Italia, per aggiornarli sui risultati di Cuneo e Vibo e sulla posizione in classifica di Piacenza.

L’obiettivo dichiarato a più riprese da settimane era chiudere l’andata in una delle prime quattro posizioni per giocare i quarti di finale di Coppa Italia il 26 dicembre al PalaBanca. Traguardo raggiunto, dunque probabilmente grande soddisfazione.
«Avevamo dei dubbi sul quarto posto fino all’ultima giornata, invece il risultato a sorpresa di Perugia ci ha catapultati in terza posizione e in Coppa Italia troveremo Modena. Forse al momento è la formazione più in forma, ma stiamo parlando comunque di un bell’evento che porteremo a Piacenza il giorno di Santo Stefano. E poi, pensando in grande, non incroceremo Trento almeno fino all’eventuale finale».

Una Coppa Italia che Piacenza ritrova dopo due stagioni difficili.
«Vero, per noi è un lusso pensare che quest’anno siamo rimasti in bilico fino all’ultimo per le prime quattro posizioni mentre dodici mesi fa eravamo in lotta per chiudere nelle otto, traguardo che oltretutto non abbiamo tagliato. La classifica adesso è un po’ particolare, le qualificate erano già certe da una settimana a testimonianza di un campionato singolare, influenzato dalla mancanza di retrocessioni. Molte squadre giocano a tutto braccio perché devono pensare solo a chi sta davanti e non a chi segue».

Il bilancio del girone di andata di Piacenza? Un avvio complicato, anche a causa di molti infortuni, poi un’accelerazione importante.
«Adesso il bilancio è positivo, avessimo chiuso quinti sarebbe stato negativo perché avremmo rimuginato tutti su quella sconfitta casalinga contro Vibo dopo essere stati avanti 2-1 e con un vantaggio consistente nella quarta frazione. Da tempo non riusciamo a portare la Coppa Italia qui vicino, speriamo di essere bravi a fortunati e che tutti siano in forma il 26, poi ce la giocheremo con Lorenzetti».

Si può dire che Piacenza è tornata fra le grandi dopo due stagioni in Purgatorio?
«Se la matematica non è un’opinione sì. Il bilancio di Natale è positivo, per ora siamo fra le prime tre: presente e futuro sono più rosei dell’anno scorso, questo è fuori dubbio».

Quanto ha inciso l’ingresso di Simon per ottenere questi risultati?
«Ha dato la carica a tutti. Simon è un centrale e dunque come ruolo non potrà mai risolvere da solo le partite, ma ha dato entusiasmo, fiducia e soprattutto non ha concesso alibi alla squadra. Poi possiamo contare su atleti che stanno giocando alla grande: De Cecco manda i suoi attaccanti spesso con il muro a uno e questo ci facilita parecchio».

Il Copra Elior può vincere la Coppa Italia?
«Se ci trovassimo a giocare tre partite contro Trento non sarei molto fiducioso, in una gara secca può capitare di tutto. Ma non dimentichiamo che prima bisogna battere Modena e poi vedere anche in che condizioni arriveremo eventualmente a Milano, perché abbiamo dei giocatori - dice ridendo il presidente - che se fanno un turno infrasettimanale in più escono dal campo un po’ acciaccati. Non oso pensare cosa potrebbe significare essere impegnati il 29 e il 30, ma spero proprio di avere questo problema».
Matteo Marchetti

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