Volley - Molinaroli: «Basta fare pessime figure»
Più che le otto sconfitte consecutive in campionato pare che a Radici siano state fatali due cose: la pessima prova del Copra a Perugia e unintervista del tecnico. Queste almeno sono le considerazioni di Guido Molinaroli, presidente biancorosso...
Più che le otto sconfitte consecutive in campionato pare che a Radici siano state fatali due cose: la pessima prova del Copra a Perugia e unintervista del tecnico. Queste almeno sono le considerazioni di Guido Molinaroli, presidente biancorosso che spiega la decisione della società di esonerare un allenatore dalla panchina di Piacenza per la prima volta da quando gli emiliani sono in A1.
«Di questo passo - attacca il massimo dirigente - non si andava da nessuna parte. Il nostro obiettivo sono i play off, ma ne abbiamo un secondo che è altrettanto importante: non fare pessime figure a ogni partita. E a Perugia, indipendentemente dal valore dei nostri avversari, abbiamo giocato una gara bruttissima. Per la prima volta ho notato uno scollamento fra il reparto tecnico e la squadra; sappiamo bene che il cambio dellallenatore non può da solo risolvere tutti i problemi, ma in questo momento ci sembra la decisione più saggia».
Anche perché cè unaltro boccone che Molinaroli non ha digerito: «Abbiamo sempre cercato di fare gruppo, di rimanere uniti. Se cè qualcosa che non va ce lo diciamo fra di noi, allinterno del PalaBanca, non mi piace trovare i nostri problemi esposti in unintervista pubblica».
PUBBLICO - Il presidente si riferisce a un articolo in cui Radici dichiarava apertamente che Piacenza è una squadra di seconda fascia, se non di terza, sottolineando che gli schiacciatori stanno viaggiando a medie di attacco ben più basse di quelle dei loro colleghi in circolazione. «Generalizzare - prosegue Molinaroli - lo ritengo un errore. E poi non possiamo essere passati da una squadra di vecchi fenomeni a una di brocchi».
Poi però il massimo dirigente biancorosso giustifica, almeno in parte, anche loperato dellex tecnico: «Radici le ha provate tutte, ma luscita mi è sembrata fuori luogo».
ALIBI - Adesso dunque sotto con Camperi, coadiuvato da Meoni: «I giocatori a questo punto non hanno più alibi. Ci sono 15 punti in palio per noi e 12 per la nostra diretta concorrente nella corsa ai play off, perché Ravenna deve ancora riposare. Chiaro che se continuiamo a perdere di speranze non ce ne sono più, questo è scontato».
Per la prima volta Piacenza esonera un allenatore, non era successo nemmeno quando la squadra si salvò allultima giornata. Solamente in unaltra occasione si registrò un passaggio di consegne a stagione in corso, quando nel 2012 Lorenzetti lasciò il posto a Monti. Ma allora fu lattuale tecnico di Modena a salutare tutti rassegnando le dimissioni. «E non dimentichiamo che eravamo ancora più indietro in classifica e la squadra forse era anche peggio di quella attuale. E vero, non avevamo mai esonerato nessuno, ma restiamo fedeli alla nostra politica di non cambiare il tecnico in corso dopera. A guidare la squadra ora sarà Camperi, che era nello staff fin dal primo giorno. Vediamo se riuscirà ad avere una maggiore influenza nellarco della gara, quello che in questo momento ci serve maggiormente»
«Di questo passo - attacca il massimo dirigente - non si andava da nessuna parte. Il nostro obiettivo sono i play off, ma ne abbiamo un secondo che è altrettanto importante: non fare pessime figure a ogni partita. E a Perugia, indipendentemente dal valore dei nostri avversari, abbiamo giocato una gara bruttissima. Per la prima volta ho notato uno scollamento fra il reparto tecnico e la squadra; sappiamo bene che il cambio dellallenatore non può da solo risolvere tutti i problemi, ma in questo momento ci sembra la decisione più saggia».
Anche perché cè unaltro boccone che Molinaroli non ha digerito: «Abbiamo sempre cercato di fare gruppo, di rimanere uniti. Se cè qualcosa che non va ce lo diciamo fra di noi, allinterno del PalaBanca, non mi piace trovare i nostri problemi esposti in unintervista pubblica».
PUBBLICO - Il presidente si riferisce a un articolo in cui Radici dichiarava apertamente che Piacenza è una squadra di seconda fascia, se non di terza, sottolineando che gli schiacciatori stanno viaggiando a medie di attacco ben più basse di quelle dei loro colleghi in circolazione. «Generalizzare - prosegue Molinaroli - lo ritengo un errore. E poi non possiamo essere passati da una squadra di vecchi fenomeni a una di brocchi».
Poi però il massimo dirigente biancorosso giustifica, almeno in parte, anche loperato dellex tecnico: «Radici le ha provate tutte, ma luscita mi è sembrata fuori luogo».
ALIBI - Adesso dunque sotto con Camperi, coadiuvato da Meoni: «I giocatori a questo punto non hanno più alibi. Ci sono 15 punti in palio per noi e 12 per la nostra diretta concorrente nella corsa ai play off, perché Ravenna deve ancora riposare. Chiaro che se continuiamo a perdere di speranze non ce ne sono più, questo è scontato».
Per la prima volta Piacenza esonera un allenatore, non era successo nemmeno quando la squadra si salvò allultima giornata. Solamente in unaltra occasione si registrò un passaggio di consegne a stagione in corso, quando nel 2012 Lorenzetti lasciò il posto a Monti. Ma allora fu lattuale tecnico di Modena a salutare tutti rassegnando le dimissioni. «E non dimentichiamo che eravamo ancora più indietro in classifica e la squadra forse era anche peggio di quella attuale. E vero, non avevamo mai esonerato nessuno, ma restiamo fedeli alla nostra politica di non cambiare il tecnico in corso dopera. A guidare la squadra ora sarà Camperi, che era nello staff fin dal primo giorno. Vediamo se riuscirà ad avere una maggiore influenza nellarco della gara, quello che in questo momento ci serve maggiormente»