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Volley - Marshall, da Cuba arrivano solo dei "no"

Adesso la situazione inizia a diventare molto seria. Si era iniziato con l’ottimismo, poi si era passati alla tranquillità, quindi alla preoccupazione che adesso si sta trasformando in un brutto presentimento. Da Cuba il muro del “no” (a volte non...

Adesso la situazione inizia a diventare molto seria. Si era iniziato con l’ottimismo, poi si era passati alla tranquillità, quindi alla preoccupazione che adesso si sta trasformando in un brutto presentimento. Da Cuba il muro del “no” (a volte non rispondono affatto, ma il concetto è identico) alla concessione della nazionalità sportiva italiana a Leo Marshall sembra ormai essere diventato definitivo. Se nonostante le ripetute richieste del giocatore e l’ok della federazione italiana dall’altra parte dell’Oceano continuano a rispondere picche significa che i problemi sono ben più grandi di quanto ci si potesse aspettare. Che poi sia “colpa” di Juantorena, andato a rinforzare la nazionale italiana, o le recenti richieste di naturalizzazione da parte di giocatori di primo piano come Leon, a Piacenza poco importa. Il risultato è che alla richiesta di firmare i documenti per consentire a Marshall di scendere in campo come italiano arrivano dei “no” a ripetizione.

MARSHALL A CUBA
Giovedì lo schiacciatore biancorosso partirà per Cuba, dove cercherà di parlare con i vertici della federazione caraibica per capire in prima persona se ci sono spiragli o strade da percorrere. La società non si arrende e studia tutte le soluzioni possibili, segnando come data fondamentale anche il congresso della Fivb in calendario dal 4 al 6 ottobre a Buenos Aires, in Argentina. Dalla riunione di tutti i dirigenti mondiali potrebbero emergere novità positive? Difficile capirlo in un mondo in cui le regole a volte sono rispettate in modo ferreo e a volte disattese. Però se esiste anche una minima possibilità l’Lpr ha tutte le intenzioni di provarci.
Logico però che a quattro giorni dall’inizio del campionato sia necessario anche pensare al futuro e a cosa potrebbe accadere se Marshall non dovesse ottenere il via libera. La società ha sempre sostenuto che il tesseramento sarebbe partito solo nel momento in cui Leo avrebbe potuto giocare non in quota stranieri. Ma un conto è attenderlo per due o tre giornate, assenza ancora accettabile, un altro aspettare per lunghi periodi senza alcuna garanzia. Allora cosa succederà?

LE OPZIONI POSSIBILI
Tesserando Marshall da straniero le soluzioni sarebbero teoricamente due: o acquistare un altro centrale italiano e privarsi di Yosifov (ipotesi da escludere), oppure alternare Leo a Clevenot e schierare come altro schiacciatore titolare Zlatanov o Papi, almeno fino a quando Parodi non sarà a disposizione di Giuliani.
Ma esiste anche un’altra opzione, di cui si parlava in maniera piuttosto preoccupata al PalaBanca durante il test contro Monza: non tesserare Marshall e dunque lasciarlo libero di trovare un’altra sistemazione. In questo caso però il problema sarebbe ancora più complesso, perché la società dovrebbe cercare uno posto quattro italiano di buon livello, merce rarissima già in estate, figuriamoci in questa fase della stagione. Chi si priverebbe di un giocatore di spessore a inizio campionato, trovandosi poi costretto a rivoluzionare la squadra? Più probabile che il mercato offra scelte valide a gennaio, ma in quel periodo Piacenza avrà già disputato metà campionato, con tutti gli annessi e i connessi.
Insomma, da qualunque parte la si legga è un intreccio difficile da sbrogliare per l’Lpr, che si ingarbuglierà sempre di più fino a quando non arriverà una decisione definitiva sul futuro di Marshall. E intanto, oltre alla squadra biancorossa, chi paga il prezzo più alto è un giocatore di 37 anni che vorrebbe semplicemente terminare la carriera nella città in cui ha comprato casa.

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