Volley - Lpr, in un PalaBanca gremito è un'occasione persa?
Era dall8 gennaio 2014 che al PalaBanca non si superavano i 4mila spettatori. Due anni e 9 mesi, giorno più giorno meno, per tornare a sgomitare alla ricerca di un seggiolino vuoto, introvabile allinterno dellimpianto. Quasi tre anni fa...
Era dall8 gennaio 2014 che al PalaBanca non si superavano i 4mila spettatori. Due anni e 9 mesi, giorno più giorno meno, per tornare a sgomitare alla ricerca di un seggiolino vuoto, introvabile allinterno dellimpianto. Quasi tre anni fa dallaltra parte della rete cera Macerata, e Piacenza di fronte a 4284 spettatori uscì vittoriosa dal campo aggiudicandosi 20-18 un tie break infinito. Adesso le cose sono cambiate, lattesa per la rinnovata formazione di Giuliani è alta, ma lLpr non è più lo squadrone in grado di partire in prima fila a ogni stagione. Le ultime due annate pesano in tutto lambiente e lo ha sottolineato molto bene Hristo Zlatanov a fine gara: «Siamo sicuramente in grado di dare delle soddisfazioni ai nostri tifosi, ma voglio vincere un po di partite prima di togliermi di dosso gli scheletri degli ultimi anni». Perché è vero che il gruppo è cambiato e ogni stagione si riparte da zero, ma è innegabile che linterminabile serie di sconfitte rimediate in regular season nellultima esperienza abbia lasciato segni importanti in tutto lambiente.
Però la società è stata brava a riportare entusiasmo con una campagna acquisti mirata e le oltre 4mila presenze di domenica sono lì a testimoniarlo. Vero, cera una buona rappresentanza di tifosi perugini, ma la stragrande maggioranza era biancorossa. Giusto dunque essere soddisfatti per lo splendido colpo docchio, ma a voler fare i bastian contrari forse loccasione non è stata sfruttata al meglio a causa di una prestazione sottotono in campo.
LA CONDIZIONE E GLI INFORTUNI IN CASA LPR
Che Perugia potesse essere superiore (anche senza Atanasjevic) era da mettere in preventivo, così come ci si poteva aspettare che Piacenza pagasse i tanti recuperi in extremis. Giuliani a fine partita ha glissato sullargomento, preferendo concentrarsi sullanalisi della gara. Comportamento molto chiaro, da questa squadra si aspetta tanto e non ha intenzione di dare alcun alibi, neanche dopo due settimane in cui nella sala di fisioterapia hanno dovuto installare un semaforo per evitare incidenti, visto il traffico elevato verso i lettini dello staff medico.
Però in campo si è visto chiaramente: Perugia oltre ad avere singoli in grado di spaccare la partita (i servizi di Zaytsev e Podrascanin sono lemblema della forza degli umbri) era più avanti nel percorso di costruzione della squadra anche perché ha già giocato lappuntamento ufficiale della Supercoppa. Piacenza dal canto suo ha avuto benzina da utilizzare per poco meno di tre set, poi si è spenta pagando due settimane in cui lo staff si è dovuto inventare il modo di organizzare gli allenamenti a causa delle tante assenze in palestra. Fin qui le giustificazioni, di cui Giuliani non vuol parlare ma che è corretto sottolineare.
Però anche in queste condizioni ci si aspettava qualcosa in più dallLpr. Diventa difficile capire il parziale pesantissimo subito nel set iniziale, quando i biancorossi avanti 8-4 sono stati raggiunti a quota 15 e poi lasciati sul posto con un parziale di 10-3 nel finale della prima frazione, dunque quando laspetto fisico poteva incidere relativamente. O ancora il crollo nel terzo set, iniziato con un vantaggio di 8-5 e terminato con Piacenza incapace di superare quota 16.
INIZIALMENTE TOCCHERA ALLA SQUADRA TRASCINARE IL PUBBLICO
Limpressione è che lLpr abbia nella faretra elementi in grado di entusiasmare il pubblico, ma come spesso succede da queste parti inizialmente dovrà essere la squadra a trascinare il PalaBanca e solo dopo arriveranno le risposte dei tifosi. Lo hanno immediatamente capito Hierrezuelo e Hernandez; a più riprese, dopo qualche azione spettacolare, hanno chiesto il sostegno del pubblico intento però più a sventolarsi con vantagli di fortuna per difendersi da un caldo opprimente che ad incitare a gran voce la squadra. Se si eccettuano i soliti Lupi Biancorossi i tifosi hanno faticato a entrare in partita e allora viene da chiedersi se visto il pienone in tribuna la sconfitta contro Perugia non sia unoccasione persa per entusiasmare il pubblico biancorosso. Ce ne saranno altre, ma bisognerà acchiapparle molto in fretta.
Però la società è stata brava a riportare entusiasmo con una campagna acquisti mirata e le oltre 4mila presenze di domenica sono lì a testimoniarlo. Vero, cera una buona rappresentanza di tifosi perugini, ma la stragrande maggioranza era biancorossa. Giusto dunque essere soddisfatti per lo splendido colpo docchio, ma a voler fare i bastian contrari forse loccasione non è stata sfruttata al meglio a causa di una prestazione sottotono in campo.
LA CONDIZIONE E GLI INFORTUNI IN CASA LPR
Che Perugia potesse essere superiore (anche senza Atanasjevic) era da mettere in preventivo, così come ci si poteva aspettare che Piacenza pagasse i tanti recuperi in extremis. Giuliani a fine partita ha glissato sullargomento, preferendo concentrarsi sullanalisi della gara. Comportamento molto chiaro, da questa squadra si aspetta tanto e non ha intenzione di dare alcun alibi, neanche dopo due settimane in cui nella sala di fisioterapia hanno dovuto installare un semaforo per evitare incidenti, visto il traffico elevato verso i lettini dello staff medico.
Però in campo si è visto chiaramente: Perugia oltre ad avere singoli in grado di spaccare la partita (i servizi di Zaytsev e Podrascanin sono lemblema della forza degli umbri) era più avanti nel percorso di costruzione della squadra anche perché ha già giocato lappuntamento ufficiale della Supercoppa. Piacenza dal canto suo ha avuto benzina da utilizzare per poco meno di tre set, poi si è spenta pagando due settimane in cui lo staff si è dovuto inventare il modo di organizzare gli allenamenti a causa delle tante assenze in palestra. Fin qui le giustificazioni, di cui Giuliani non vuol parlare ma che è corretto sottolineare.
Però anche in queste condizioni ci si aspettava qualcosa in più dallLpr. Diventa difficile capire il parziale pesantissimo subito nel set iniziale, quando i biancorossi avanti 8-4 sono stati raggiunti a quota 15 e poi lasciati sul posto con un parziale di 10-3 nel finale della prima frazione, dunque quando laspetto fisico poteva incidere relativamente. O ancora il crollo nel terzo set, iniziato con un vantaggio di 8-5 e terminato con Piacenza incapace di superare quota 16.
INIZIALMENTE TOCCHERA ALLA SQUADRA TRASCINARE IL PUBBLICO
Limpressione è che lLpr abbia nella faretra elementi in grado di entusiasmare il pubblico, ma come spesso succede da queste parti inizialmente dovrà essere la squadra a trascinare il PalaBanca e solo dopo arriveranno le risposte dei tifosi. Lo hanno immediatamente capito Hierrezuelo e Hernandez; a più riprese, dopo qualche azione spettacolare, hanno chiesto il sostegno del pubblico intento però più a sventolarsi con vantagli di fortuna per difendersi da un caldo opprimente che ad incitare a gran voce la squadra. Se si eccettuano i soliti Lupi Biancorossi i tifosi hanno faticato a entrare in partita e allora viene da chiedersi se visto il pienone in tribuna la sconfitta contro Perugia non sia unoccasione persa per entusiasmare il pubblico biancorosso. Ce ne saranno altre, ma bisognerà acchiapparle molto in fretta.