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Volley - Il nuovo Marshall: «Più esperto, sono cresciuto»

Se c’è una cosa che in questi anni Leo Marshall ha continuato a fare è stato vincere. Perché da quando nel 2010 ha lasciato Piacenza, con scudetto e Supercoppa in valigia, ha arricchito il suo palmares alla media (qualcosa più...


Se c’è una cosa che in questi anni Leo Marshall ha continuato a fare è stato vincere. Perché da quando nel 2010 ha lasciato Piacenza, con scudetto e Supercoppa in valigia, ha arricchito il suo palmares alla media (qualcosa più, qualcosa meno) di un trionfo all’anno. Così in bacheca lo schiacciatore italo-cubano ha portato anche tre campionati turchi, due Supercoppe turche, una Coppa di Turchia e una Challenge Cup nell’avventura con le maglie di Fenerbahce e Izmir.
Adesso Leo torna a Piacenza, ancora in attesa di quella nazionalità sportiva italiana (il passaporto lo ha già) che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane e consentirebbe ad Alberto Giuliani molte opzioni in più in tema di formazione.

MARSHALL: «SONO TORNATO A CASA»
Intanto lui si gode l’accoglienza di tifosi che non l’hanno mai dimenticato, arrivando di corsa al PalaBanca anche quando, nel finale della scorsa stagione, si presentò al palazzetto solamente per sostenere qualche allenamento prima di volare verso la nuova avventura cinese, durata alcuni mesi.
«Sono tornato a casa - spiega Marshall - e mi fa veramente piacere l’accoglienza ricevuta dai piacentini. Sono onorato di vestire nuovamente il biancorosso, una maglia che ho indossato per tanti anni ottenendo splendidi successi. L’affetto dei tifosi? Noi atleti dobbiamo tutto a chi viene la domenica a seguire le partite, abbiamo l’obbligo di essere sempre disponibili e rimanere umili, perché chi si monta la testa non va da nessuna parte. Oltretutto Piacenza mi ha accolto da giovane e mi è sempre stata vicina, anche nei momenti difficili».
Dal 2010, quando lasciò l’Italia, sono passate sei stagioni. Adesso Marshall ha 37 anni, tanta esperienza in più ma inevitabilmente una minore esplosività. Lui lo sa e precisa subito: «Sono un giocatore diverso da quello che conoscevate, ma ho tutte le caratteristiche giuste per dare un contributo importante alla squadra. Girando per il mondo ho acquisito una maggiore maturità, le qualità tecniche sono le stesse, ma adesso vivo la pallavolo in modo differente. Sono cresciuto ulteriormente e ve ne renderete conto sul campo».

LA MENTALITA' VINCENTE
Nello spogliatoio porterà quella voglia di vincere che lo ha accompagnato per tutta la carriera oltre alla mentalità coltivata a Piacenza e sviluppata successivamente in Turchia. «Cercherò anche di tenere unito il gruppo nei momenti difficili, che inevitabilmente ci troveremo ad affrontare durante una stagione lunga e complessa. Il volley è uno sport di squadra, sappiamo quanto sia importante il gruppo per raggiungere dei risultati».
Al suo fianco negli spogliatoi troverà altri due cubani, il regista Hierrezuelo e l’opposto Hernandez, due colpi da novanta dell’ultimo mercato biancorosso. «Possono fare la differenza e lo hanno dimostrato lo scorso anno con Molfetta. Penso che giocando di fronte a un pubblico caldo come quello del PalaBanca i risultati potranno migliorare ulteriormente».
E a indicare la strada corretta ci sarà lui, l’italo cubano che da anni sa bene come si fa a vincere, qualunque sia il traguardo da raggiungere.

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