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Volley - Cottarelli: «Inammissibili i fischi a Papi»

Usa due parole forti Gabriele Cottarelli per definire i fischi che parte del pubblico rivolge a Papi: «Sono inammissibili e vergognosi». E’ stato il direttore sportivo a ordinare alla squadra di non parlare a fine partita. Vuole che i...


Usa due parole forti Gabriele Cottarelli per definire i fischi che parte del pubblico rivolge a Papi: «Sono inammissibili e vergognosi». E’ stato il direttore sportivo a ordinare alla squadra di non parlare a fine partita. Vuole che i riflettori siano puntati esclusivamente sulla società, perché vuole cementare il gruppo con i giocatori. «Non ci stiamo esprimendo al meglio, lo sappiamo tutti e questo ci fa innervosire. Certi atteggiamenti nella sfida con Milano sono dettati anche da questa situazione. La colpa però non è di un singolo giocatore, ma va divisa equamente fra società, staff tecnico, staff medico e squadra. Ognuno si prende il 25 per cento».
Non ha bisogno di domande Cottarelli: «Papi non devo certo difenderlo io, però voglio ricordare che Piacenza è la società capace di vincere più di tutti in questi due anni. Siamo stati l’ultima squadra italiana a trionfare in Europa, abbiamo conquistato la Coppa Italia, abbiamo perso una finale scudetto nel modo che tutti ricordate e che non sarebbe mai successo in nessun altro sport e in nessun’altra parte del mondo e pochi mesi fa siamo arrivati al tie break della Supercoppa. In tutte queste occasioni Samuele Papi era in campo da protagonista. E ho detto tutto, perché trattare una persona come lui in questo modo mi sembra una cosa piccola e, fatemelo dire, anche vergognosa».
Il direttore sportivo ricorda gli ultimi mesi in cui a Piacenza si è parlato poco di volley e molto delle questioni societarie «e ha inciso, non possiamo negarlo», ma tutta la squadra «sta dando il massimo». Proprio per questo i fischi non sono giustificati: «La gente può contestare se non diamo il cento per cento, ma non è questo il caso».
Chiusura anche per Vermiglio, che ha preso apertamente le difese del compagno. «Lo conosciamo tutti e in momenti simili è sempre meglio averlo come compagno che come avversario».
A gettare acqua sul fuoco è il presidente Molinaroli: «L’errore di parte del pubblico - precisa - è stato quello di aver fischiato un singolo giocatore. La squadra sta giocando male, ma non è colpa di uno in particolare». Poi puntualizza: «I fischi arrivavano da una decina di persone, non di più, e al PalaBanca eravamo in tremila». I conti sono presto fatti.

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