Supercoppa - Copra Ardelia tra soddisfazione e rammarico
Valerio Vermiglio lo aveva previsto con qualche ora di anticipo: «Macerata gioca insieme da tempo, sarà più squadra di noi che in estate abbiamo cambiato tanto. Piacenza potrà rispondere puntando sulle individualità». E andata esattamente così la...
Valerio Vermiglio lo aveva previsto con qualche ora di anticipo: «Macerata gioca insieme da tempo, sarà più squadra di noi che in estate abbiamo cambiato tanto. Piacenza potrà rispondere puntando sulle individualità». E andata esattamente così la Supercoppa giocata a Brindisi fra Copra Ardelia e Lube: marchigiani subito avanti di fronte a un avversario che impiega un set e mezzo a ingranare e poi deve appoggiarsi su un Le Roux probabilmente alla sua migliore partita in biancorosso, a cui danno una mano concreta Vermiglio e Zlatanov. Le qualità individuali, appunto: senza il francese difficilmente Piacenza sarebbe arrivata a giocarsi il tie break. Muro quasi sempre piazzato davanti, ma Kevin nelle due ore e mezzo del PalaPentassuglia ha fatto capire che la decisione presa in estate di promuoverlo titolare (anche un po forzata dalla necessità di fare cassa con Vettori) è stata azzeccata.
I SENATORI - Il Copra Ardelia uscito sconfitto dalla lunga trasferta in terra pugliese è comunque risalito sullaereo con parecchie indicazioni positive. Treia è la favorita assoluta del campionato, essere così vicino già a inizio stagione è una poderosa iniezione di fiducia per tutto lambiente. Vermiglio ha già dimostrato di avere in mano la squadra e molti addetti ai lavori di Macerata ne hanno tessuto apertamente le lodi durante la partita; sommata alla concretezza di Zlatanov, solito gladiatore, questa squadra potrà fare molta strada.
Servirà però un salto di qualità di alcuni componenti. Ostapenko è sembrato il più in difficoltà di tutti: per buona parte della gara ci ha capito molto poco a muro e anche in attacco non ha avuto lefficacia che ci si attende da un giocatore del suo calibro. Nessun dramma, siamo solo alla prima stagionale, quando anche lui riuscirà a esprimere tutto il proprio enorme potenziale allora Piacenza potrà compiere un ulteriore salto di qualità.
ESPERIMENTI - Va tenuto presente anche che Radici è tuttora in fase di sperimentazione, come hanno dimostrato i cambi del terzo set. Marra in campo in difesa con Mario Junior concentrato solo sulla ricezione è una soluzione alternativa gettonata e che si sta studiando. Alletti in campo per Kohut è stata una sorpresa, scelta che a questo punto candida il piacentino a giocarsi un posto nel sestetto in caso di bisogno. Senza dimenticare Tencati, forse poco utilizzato in una serata in cui il muro biancorosso ha fatto fatica, anche a causa di una battuta non sempre ficcante.
Da sottolineare anche lapporto di un positivo Massari, entrato nel terzo set e capace di far girare lincontro con ricezione, difesa e anche ottime risposte in attacco. Deve solo limare qualche imprecisione nei momenti importanti, ma potrà farlo solamente con un pizzico di esperienza in più che questanno potrà sicuramente crearsi.
RAMMARICO - Ultima considerazione, il rammarico per il finale di secondo set. Con una rimonta da applausi Piacenza era riuscita a volare 20-17 portando la Lube a un passo dall1-1 che, con il senno di poi, sarebbe potuto diventare importantissimo. Poi Parodi e Kurek hanno garantito il doppio vantaggio con il servizio; bravi loro (soprattutto lazzurro), ma subire tre ace su otto punti nel finale di parziale è un aspetto su cui bisogna riflettere.
In conclusione Treia si gode, meritatamente, la Supercoppa, mentre Piacenza trova certezze e risposte positive ai tanti interrogativi che accompagnavano la nuova squadra. Laspetto più importante? Le facce nerissime dei giocatori piacentini a fine partita e durante la premiazione, perché loro degli applausi non sanno che farsene, volevano vincere e sanno di esserci arrivati vicinissimo. Con queste premesse la stagione può proseguire sulla strada giusta.
Dal nostro inviato a Brindisi
I SENATORI - Il Copra Ardelia uscito sconfitto dalla lunga trasferta in terra pugliese è comunque risalito sullaereo con parecchie indicazioni positive. Treia è la favorita assoluta del campionato, essere così vicino già a inizio stagione è una poderosa iniezione di fiducia per tutto lambiente. Vermiglio ha già dimostrato di avere in mano la squadra e molti addetti ai lavori di Macerata ne hanno tessuto apertamente le lodi durante la partita; sommata alla concretezza di Zlatanov, solito gladiatore, questa squadra potrà fare molta strada.
Servirà però un salto di qualità di alcuni componenti. Ostapenko è sembrato il più in difficoltà di tutti: per buona parte della gara ci ha capito molto poco a muro e anche in attacco non ha avuto lefficacia che ci si attende da un giocatore del suo calibro. Nessun dramma, siamo solo alla prima stagionale, quando anche lui riuscirà a esprimere tutto il proprio enorme potenziale allora Piacenza potrà compiere un ulteriore salto di qualità.
ESPERIMENTI - Va tenuto presente anche che Radici è tuttora in fase di sperimentazione, come hanno dimostrato i cambi del terzo set. Marra in campo in difesa con Mario Junior concentrato solo sulla ricezione è una soluzione alternativa gettonata e che si sta studiando. Alletti in campo per Kohut è stata una sorpresa, scelta che a questo punto candida il piacentino a giocarsi un posto nel sestetto in caso di bisogno. Senza dimenticare Tencati, forse poco utilizzato in una serata in cui il muro biancorosso ha fatto fatica, anche a causa di una battuta non sempre ficcante.
Da sottolineare anche lapporto di un positivo Massari, entrato nel terzo set e capace di far girare lincontro con ricezione, difesa e anche ottime risposte in attacco. Deve solo limare qualche imprecisione nei momenti importanti, ma potrà farlo solamente con un pizzico di esperienza in più che questanno potrà sicuramente crearsi.
RAMMARICO - Ultima considerazione, il rammarico per il finale di secondo set. Con una rimonta da applausi Piacenza era riuscita a volare 20-17 portando la Lube a un passo dall1-1 che, con il senno di poi, sarebbe potuto diventare importantissimo. Poi Parodi e Kurek hanno garantito il doppio vantaggio con il servizio; bravi loro (soprattutto lazzurro), ma subire tre ace su otto punti nel finale di parziale è un aspetto su cui bisogna riflettere.
In conclusione Treia si gode, meritatamente, la Supercoppa, mentre Piacenza trova certezze e risposte positive ai tanti interrogativi che accompagnavano la nuova squadra. Laspetto più importante? Le facce nerissime dei giocatori piacentini a fine partita e durante la premiazione, perché loro degli applausi non sanno che farsene, volevano vincere e sanno di esserci arrivati vicinissimo. Con queste premesse la stagione può proseguire sulla strada giusta.
Dal nostro inviato a Brindisi