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Giovedì, 25 Aprile 2024
Volley A1 maschile

Supercoppa - Copra Ardelia tra soddisfazione e rammarico

Valerio Vermiglio lo aveva previsto con qualche ora di anticipo: «Macerata gioca insieme da tempo, sarà più squadra di noi che in estate abbiamo cambiato tanto. Piacenza potrà rispondere puntando sulle individualità». E’ andata esattamente così la...

Valerio Vermiglio lo aveva previsto con qualche ora di anticipo: «Macerata gioca insieme da tempo, sarà più squadra di noi che in estate abbiamo cambiato tanto. Piacenza potrà rispondere puntando sulle individualità». E’ andata esattamente così la Supercoppa giocata a Brindisi fra Copra Ardelia e Lube: marchigiani subito avanti di fronte a un avversario che impiega un set e mezzo a ingranare e poi deve appoggiarsi su un Le Roux probabilmente alla sua migliore partita in biancorosso, a cui danno una mano concreta Vermiglio e Zlatanov. Le qualità individuali, appunto: senza il francese difficilmente Piacenza sarebbe arrivata a giocarsi il tie break. Muro quasi sempre piazzato davanti, ma Kevin nelle due ore e mezzo del PalaPentassuglia ha fatto capire che la decisione presa in estate di promuoverlo titolare (anche un po’ forzata dalla necessità di fare cassa con Vettori) è stata azzeccata.

I SENATORI - Il Copra Ardelia uscito sconfitto dalla lunga trasferta in terra pugliese è comunque risalito sull’aereo con parecchie indicazioni positive. Treia è la favorita assoluta del campionato, essere così vicino già a inizio stagione è una poderosa iniezione di fiducia per tutto l’ambiente. Vermiglio ha già dimostrato di avere in mano la squadra e molti addetti ai lavori di Macerata ne hanno tessuto apertamente le lodi durante la partita; sommata alla concretezza di Zlatanov, solito gladiatore, questa squadra potrà fare molta strada.
Servirà però un salto di qualità di alcuni componenti. Ostapenko è sembrato il più in difficoltà di tutti: per buona parte della gara ci ha capito molto poco a muro e anche in attacco non ha avuto l’efficacia che ci si attende da un giocatore del suo calibro. Nessun dramma, siamo solo alla prima stagionale, quando anche lui riuscirà a esprimere tutto il proprio enorme potenziale allora Piacenza potrà compiere un ulteriore salto di qualità.

ESPERIMENTI - Va tenuto presente anche che Radici è tuttora in fase di sperimentazione, come hanno dimostrato i cambi del terzo set. Marra in campo in difesa con Mario Junior concentrato solo sulla ricezione è una soluzione alternativa gettonata e che si sta studiando. Alletti in campo per Kohut è stata una sorpresa, scelta che a questo punto candida il piacentino a giocarsi un posto nel sestetto in caso di bisogno. Senza dimenticare Tencati, forse poco utilizzato in una serata in cui il muro biancorosso ha fatto fatica, anche a causa di una battuta non sempre ficcante.
Da sottolineare anche l’apporto di un positivo Massari, entrato nel terzo set e capace di far girare l’incontro con ricezione, difesa e anche ottime risposte in attacco. Deve solo limare qualche imprecisione nei momenti importanti, ma potrà farlo solamente con un pizzico di esperienza in più che quest’anno potrà sicuramente crearsi.

RAMMARICO - Ultima considerazione, il rammarico per il finale di secondo set. Con una rimonta da applausi Piacenza era riuscita a volare 20-17 portando la Lube a un passo dall’1-1 che, con il senno di poi, sarebbe potuto diventare importantissimo. Poi Parodi e Kurek hanno garantito il doppio vantaggio con il servizio; bravi loro (soprattutto l’azzurro), ma subire tre ace su otto punti nel finale di parziale è un aspetto su cui bisogna riflettere.
In conclusione Treia si gode, meritatamente, la Supercoppa, mentre Piacenza trova certezze e risposte positive ai tanti interrogativi che accompagnavano la nuova squadra. L’aspetto più importante? Le facce nerissime dei giocatori piacentini a fine partita e durante la premiazione, perché loro degli applausi non sanno che farsene, volevano vincere e sanno di esserci arrivati vicinissimo. Con queste premesse la stagione può proseguire sulla strada giusta.
Dal nostro inviato a Brindisi

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