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Volley A1 maschile

Papi: «Brava Gas Sales Bluenergy: cambiare poco è la strada giusta per vincere». VIDEO

L'ex schiacciatore di Piacenza parla della prossima Superlega. «La formazione di Anastasi può fare molto bene, ma ci sono tante avversarie di ottimo livello»

Il fisico è ancora quello di quando incantava il pubblico con una tecnica da docente. La barba è un po’ più brizzolata ma per il resto Samuele Papi non è cambiato affatto da quando ha lasciato il volley giocato in una giornata indimenticabile che aveva vestito a festa il Palabanca per il doppio saluto alla pallavolo di O’ Fenomeno e di Hristo Zlatanov.

Adesso Papi ha iniziato una nuova avventura in panchina da secondo del suo amico Dante Boninfante, sia con Prata sia alla guida della nazionale greca che ha partecipato agli ultimi Europei. Da guida tecnica della formazione impegnata nel campionato di Serie A2 è tornato a Piacenza per un’amichevole con la Gas Sales Bluenergy.

Tu, Boninfante, Zlatanov, Anastasi, Fei e sugli spalti anche Birarelli. C’era grande qualità fuori dal campo.

«Mi ha fatto molto piacere – spiega l’ex schiacciatore – rivederli tutti. Alcuni sono stati miei compagni, altri li ho avuti come allenatore; è stato molto bello anche tornare al Palabanca dopo un po’ di tempo. Qui sono stato sei anni in cui mi sono divertito e mi sono trovato molto bene. Sono contento di avere vissuto questa esperienza in un’amichevole per noi importante, speravamo di fare meglio ma abbiamo il tempo per lavorare».

Alleni in A2 ma ovviamente io ti chiedo un giudizio sulla Superlega. Che campionato ti aspetti e che ruolo può recitare Piacenza?

«Sarà sempre un torneo di alto livello. La Gas Sales Bluenergy è una squadra forte che può fare molto bene, ma ci sono anche tante avversarie di spessore. Vedremo cosa riuscirà a combinare Perugia che arriva da una stagione non bellissima; credo che le prime quattro formazioni saranno sempre le solite».

Il fatto di non aver cambiato niente nel sestetto titolare potrebbe essere un vantaggio per la squadra di Anastasi?

«Sicuramente. Parliamo di atleti che hanno già lavorato insieme e alcuni aspetti già funzionano, così il tecnico potrà concentrarsi su altre situazioni di gioco. Credo sia la strada giusta, per la mia esperienza le squadre che hanno vinto sono sempre stati gruppi che hanno cambiato poco, innestando uno o due novità ogni anno».

Allargando il discorso come vedi l’Italia impegnata nelle qualificazioni olimpiche?

«Molto bene. Parliamo di un gruppo che ha giocato tre finali e questo fa capire il valore dei ragazzi a disposizione di De Giorgi. Ovviamente sono attesi da sfide complicate, ma penso siano in grado di staccare il pass per i Giochi già dal torneo in Brasile».

Ultima cosa: che effetto ti fa vedere in campo Manuel Zlatanov, figlio di un tuo compagno di tante avventure?

«Quando andavo a casa sua lui era piccolo, era ancora più basso di me, adesso è esploso. A parte gli scherzi, mi fa molto piacere, è un bravo ragazzo che lavora sodo e si impegna, gli faccio un grosso in bocca al lupo».

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