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La carica di Simon: «Vogliamo fare grandi cose. Io e i miei compagni siamo carichi al massimo». VIDEO

Il centrale cubano ha rinunciato (per quest'anno) alla nazionale per farsi trovare pronto in vista della nuova stagione. «La scorsa stagione è stata difficile a causa dei problemi alla schiena, non volevo più ripeterla»

GSE_banner_322x250_statico-2La sua presenza si sente eccome. Non solamente per i 208 centimetri che riempiono la sala pesi del PalabancaSport o per una voce inconfondibile, che si ascolta anche a metri di distanza. Ma anche per una personalità debordante che coinvolge tutti all’interno dell’impianto. Arrivato poche ore prima direttamente da Cuba, Robertlandy Simon si è subito presentato in palestra per una seduta agli ordini dello staff della Gas Sales Bluenergy. Scherza con i vecchi compagni e anche con le poche facce nuove il centrale biancorosso, alterna l’allenamento a qualche battuta che coinvolge tutto il gruppo.

Vacenze finite, anche se in realtà anche dopo la conclusione del campionato eri rimasto a lungo in palestra per recuperare da un problema alla schiena.

«Purtroppo le vacanze sono finite – sospira Simon – adesso iniziamo a lavorare per vedere dove ci porterà la prossima stagione. Spero verso bei traguardi, perché è il nostro obiettivo. Durante questi mesi non mi sono praticamente mai fermato, mi serviva tenermi in forma perché a causa del problema fisico che avevo accusato mi è stato consigliato di proseguire con la preparazione fisica. Non voglio iniziare la stagione con gli stessi problemi dell’ultima: devo stare tranquillo, fare il meglio che posso e aiutare la squadra al massimo».

Stagione nuova ma squadra che conosci bene perché non avete cambiato quasi niente.

«Quello è importante. Quest’anno siamo più amalgamati, speriamo di iniziare nel modo migliore possibile augurandoci che tutti tornino al meglio. La voglia di fare bene c’è da parte di ogni componente della rosa. Ho parlato con Leal ed era carico a manetta, Lucarelli è sempre carico, Brizard, Romanò e Scanferla arriveranno sicuramente prontissimi, ogni giocatore ha tanta voglia di raggiungere risultati importanti e questo è fondamentale. Possiamo provare a fare grandi cose».

Tu hai anche rinunciato temporaneamente alla maglia di Cuba.

«L’estate con la nazionale è molto impegnativa, ci sono tante partite e poco riposo. Io non ero nelle condizioni di andare e non ho intenzione di presentarmi a fare brutta figura. Ho concluso una stagione per me molto difficile, così ho preferito fermarmi per capire se il prossimo anno riuscirò a dare una mano come si deve. Adesso non ero pronto, a Cuba hanno capito la mia situazione e l’hanno accettata invitandomi a essere carico fra dodici mesi per provare ad andare alle Olimpiadi».

Anche perché hai sottolineato che la nazionale caraibica dovrebbe fare passi in avanti soprattutto nella gestione di alcuni aspetti.

«C’è un modo differente di lavorare rispetto all’Italia e questo mi crea dei problemi. Si punta più sugli allenamenti con la palla rispetto a quelli fisici e in queste situazioni c’è maggiore pericolo di avere problemi. Nei due anni precedenti mi sono fatto male, arrivando a Piacenza con delle difficoltà e questa situazione non volevo più ripeterla. Adesso effettuo la preparazione al completo, iniziando e finendo il campionato nel modo migliore possibile».

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