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Rio2016 - Quanti ex di Piacenza in gara per l'oro

Ci sono tante vecchie conoscenze piacentine nelle finali olimpiche di Rio de Janeiro, che fra sabato e domenica assegneranno l’alloro più prestigioso e ambito nella vita di ogni sportivo. La rocambolesca ed emozionante vittoria dell’Italia...

Ci sono tante vecchie conoscenze piacentine nelle finali olimpiche di Rio de Janeiro, che fra sabato e domenica assegneranno l’alloro più prestigioso e ambito nella vita di ogni sportivo. La rocambolesca ed emozionante vittoria dell’Italia maschile in semifinale contro gli Stati Uniti ha aumentato il numero degli ex biancorossi che proveranno a conquistare l’oro nello storico Maracanazinho, dove la Generazione di Fenomeni guidata da Julio Velasco aprì la porta verso la leggenda vincendo il primo Mondiale della propria storia. Parliamo del 1990, adesso a 27 anni di distanza l’Italia cerca di sfatare la maledizione dei Giochi: nel loro infinito palmares agli azzurri manca solamente una medaglia del metallo più pregiato, quella olimpica.

BLENGINI
Alla guida del gruppo che domenica proverà a porre rimedio all’ingiustizia della storia c’è Gianlorenzo Blengini, classe 1971, che proprio a Piacenza iniziò a pensare in grande affacciandosi alla Serie A da secondo allenatore. Arrivò da Torino nel 2001 come vice di Mauro Berruto (del quale avrebbe poi preso il posto alla guida della Nazionale), vinse il campionato di A2 e si salvò l’anno successivo, rimanendo anche quando in biancorosso si presentò Julio Velasco, giocando due finali, perse, in Coppa Cev con Modena e in campionato contro Treviso.

VETTORI, PIANO E CARANCINI
Nello staff di Blengini c’è un ex ancora più recente, lo scoutman Matteo Carancini che a Piacenza ha lavorato dal 2012 al 2014 contribuendo ad arricchire il palmares biancorosso con la Challenge Cup e la Coppa Italia. L’elenco azzurro oltre allo staff comprende anche i giocatori. A iniziare da Luca Vettori, che a Piacenza ha trascorso due stagioni crescendo nel settore giovanile, fra Serie C e B2, per poi rientrare da protagonista in prima squadra dopo essere passato al Club Italia. Anche per l’opposto vittoria in Challenge Cup e Coppa Italia con la casacca biancorossa. Al suo fianco Matteo Piano, che proprio da Piacenza ha spiccato il volo verso lidi importanti. Prelevato non ancora ventenne dall’Asti in B2, di fatto è entrato nel roster solamente nel 2010-2011, ma gli almanacchi gli assegnano anche la vittoria in Supercoppa dell’anno precedente nonostante nella sfida di Frosinone vinta contro Macerata non fosse in distinta. Piccola parentesi, in semifinale l’Italia ha superato al tie break gli Usa di Max Holt, tre anni a Piacenza dal 2010 al 2013 e protagonista di una semifinale olimpica spaziale chiusa con 16 punti fra cui 6 muri.

OGNJENOVIC, DE KRUIJF E BELIEN
Ma c’è una recentissima ex anche nella finale femminile dei Giochi. Superando a sorpresa sempre gli Stati Uniti, la Serbia di Maja Ognjenovic si giocherà la gara decisiva contro la Cina nella serata brasiliana di sabato. La regista ha vestito fino a poche settimane fa la casacca della Nordmeccanica, arrivando con Piacenza a giocarsi Coppa Italia (persa con Bergamo) e la sfida scudetto (sconfitta per mano di Conegliano). Proprio pochi giorni fa la Ognjenovic aveva avuto parole al miele per la sua esperienza piacentina, sottolineando di essersi trovata benissimo nella nostra città. Giocheranno per il terzo posto invece Robin De Kruijf, centrale che vinse tutto nella stagione con Caprara in panchina, e la sua compagna di reparto Yvon Belien, pure lei in maglia Nordmeccanica fino al maggio scorso.
Dal nostro inviato a Rio de Janeiro

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