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Venerdì, 26 Aprile 2024
Volley A1 maschile

«Entusiasmo e voglia di fare», Baranowicz e De Lellis le armi della nuova Piacenza

Presentati palleggiatore e preparatore atletico della Gas Sales Bluenergy. Il regista: «Volete sapere quando sarò pronto per giocare? Non ne ho idea, ne parleremo con lo staff»

Anche Carlos De Lellis inizia parlando di «belle sensazioni», per lui che ormai è un vero piacentino. «Abito qui, mi sento piacentino al cento per cento, lavoro in una squadra che rappresenta la città ed è sostenuta da un gruppo capace di fare investimenti importanti in un momento storico particolare. Se me lo avessero anticipato a marzo, quando eravamo in un tunnel che sembrava senza fine, non ci avrei mai creduto».

Torni in un ambiente in cui mancavi da qualche tempo.

«Vero, ma la pallavolo è sempre quella, anche se è cambiato tutto quello che c’è attorno. Entrare al PalaBanca è fantastico, una sensazione molto gradevole».

Su quali aspetti lavorerete nel breve periodo per cercare di portare la squadra al top?

«Ho appena terminato di fare le valutazioni metaboliche e di composizione corporea, ora ci concentreremo sugli aspetti individuali, dando priorità all’aspetto tecnico. Abbiamo deciso di aumentare le sedute riducendo la durata, questo per consentire di recuperare più velocemente e quindi di crescere in modo più rapido».

Il tuo legame con Bernardi ha radici profondissime.

«Eravamo a Modena nel 1987, ero arrivato da tre giorni e Velasco mi disse: fai eseguire il riscaldamento. Lorenzo avrà avuto 18 o 19 anni, era il golden boy, e al termine mi disse: alla faccia del riscaldamento. Poi da lì abbiamo fatto una buona parte del percorso insieme, entrambi abbiamo una meticolosità angosciante. Abbiamo litigato spesso, ma siamo anche stati capaci di vincere parecchio».

Affrontate una stagione difficile, in cui non si sa fino a quando si potrà giocare e soprattutto in che condizioni. Un problema in più?

«Direi di sì, non è semplice impostare un discorso senza conoscere eventuali date di sospensione. Io avrei puntato su una partenza a razzo, in modo che se fosse successo qualcosa la squadra sarebbe stata comunque nelle primissime posizioni».

Quali sono le difficoltà nel gestire giocatori che vivono situazioni così differenti? Ci sono infortunati, atleti appena arrivati, altri che stanno recuperando. Questo può rappresentare un problema dal punto di vista fisico?

«La situazione è complessa: Shaw sta tornando disponibile, Tondo per il momento è fuori, Hierrezuelo accusa un dolore al ginocchio, Baranowicz è appena arrivato. E non bisogna dimenticare che abbiamo perso le ultime due gare, bisogna cambiare il trend e farlo in modo rapido. Il momento è complicato, ma bisogna affrontarlo. Per questo faremo dieci allenamenti a settimana, lavorando in modo più corto ma intenso. Se sono qui è perché ci credo, altrimenti me ne sarei rimasto a casa».

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