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Volley A1 maschile

La faccia di Yudin al raduno e le "stelle" alle avversarie. Botti ripercorre la cavalcata della Gas Sales a un anno dalla promozione in Superlega

Dalla prima telefonata al trionfo, parla il tecnico piacentino. «Ricordo quando i dirigenti si presentarono negli spogliatoi prima di Gara2 con Brescia. Il mio futuro? Non mi accontento mai, punto sempre al massimo»

Quindi cosa successe?

«Dovevamo ancora giocarci la carta del secondo straniero; mancava un tassello e doveva essere quello giusto. Fu la scelta più sofferta, ma con Klobucar riuscimmo a far quadrare il cerchio».

La preparazione fu tranquilla e complessivamente positiva. O ricordo male?

«Nessun infortunio particolare, ma a pochi giorni dall’esordio in campionato andiamo a Cisano, siamo al completo e perdiamo 3-1. Io non feci niente per evitare la sconfitta, era un test ed effettuai le consuete rotazioni, ma l’ambiente non era per niente soddisfatto. Però ci fece molto bene, volevo dare la tensione giusta per l’esordio e in effetti si sviluppò tutto come previsto».

Fischio d’inizio del campionato in casa di Cantù. Non fu una passeggiata.

«Tutt’altro. Primo set: 25-13 per loro. Lì davvero lessi un po’ di paura negli occhi perché la pressione c’era, inutile negarlo. Eravamo irriconoscibili e dentro di me ho pensato: se va avanti così faccio un altro cambio di campo e la mia carriera da allenatore è finita prima ancora di iniziare. Invece abbiamo iniziato a giocare e siamo riusciti a vincere su un campo difficilissimo, visto che poi Cantù è arrivata alle semifinali promozione, nonostante avessimo in sestetto anche ragazzi esordienti o con pochissima esperienza in categoria».

L’avvio è positivo: tre vittorie consecutive, poi arriva lo stop interno con Gioia del Colle. E la giornata successiva trasferta a Cisano per una partita che si rivelerà fondamentale.

«In settimana arriva il forfait Fanuli e decido di utilizzare Mercorio da libero, ruolo che non ha mai ricoperto, tenendo come cambio per gli schiacciatori il solo Ingrosso. Dopo cinque punti si infortuna Klobucar e inserisco Paolo. E’ un giocatore dal temperamento incredibile, abituato con il beach volley a rimanere sempre sotto pressione. Risponde alla grande, tiene molto bene e portiamo a casa un’altra vittoria che di fatto dà una svolta al campionato».

Qual è stato il momento più difficile della stagione?

«Ce ne sono stati due. Il primo alla vigilia della finale di Coppa Italia, quando in un colpo solo si bloccano tre giocatori fra cui Fei, vittima di una frattura al dito del piede. Oltre a lui, Yudin ha un problema alla spalla e anche Fanuli non è al top. Grazie al lavoro dello staff medico e alla volontà di Fox posso schierarli tutti e tre. Il resto è storia».

Hai parlato di due momenti. Il secondo?

«Nei play off, dopo la sconfitta in Gara1 con Brescia. Andiamo in trasferta e dobbiamo assolutamente vincere, altrimenti siamo fuori. Io normalmente dopo la prima fase del riscaldamento torno negli spogliatoi, faccio la doccia e mi metto il vestito ufficiale per la gara. Bene, esco dalla doccia e mi trovo di fronte tutti i dirigenti al completo. Sembrava – ride – un plotone di esecuzione. Sia chiaro, non erano minacciosi, ma in quel momento la tensione si tagliava con il coltello perché ci giocavamo una stagione. Andò bene anche quella volta».

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