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I mille progetti dello statunitense Meoni: dall'Academy di palleggiatori a tecnico di club. «Piacenza? E' una squadra forte»

L'ex regista scudettato con i biancorossi si è trasferito a Houston a insegnare pallavolo. «La grande bellezza americana è che se hai delle idee qui esistono le possibilità per svilupparle»

Nel club di cui Meoni è anche direttore tecnico ci sono 35 allenatori per 34 squadre, fra cui 8 Under 14. «La formula è particolare: innanzitutto i club dividono le squadre fra “travel team”, quelle che viaggiano in posti più lontani, regionali, che si limitano al Texas, e locali, solo nei dintorni di Houston. Ci sono quattro o cinque tornei iniziali in cui si guadagnano punti per ottenere la qualificazione alle fasi successive, in modo che anche se per caso sbagli un appuntamento il tuo percorso non può essere compromesso definitivamente».

La curiosità è che le trasferte non vengono mai fatte in gruppo, ma la famiglia è responsabile sia del trasporto sia del vitto e dell’alloggio, spesso proposto (e in alcuni casi anche obbligato) dagli organizzatori del concentramento. «Economicamente è tutto a carico loro. Si giocano quattro-cinque gare al giorno per due-tre giorni consecutivi e noi tecnici siamo responsabili da quando entrano in palestra a quando escono, al resto pensa la famiglia. Certo, sono costi elevati e creano grandi differenze fra le classi sociali, per questo stiamo pensando di dare vita a un club in cui tutta l’attività sia completamente gratuita. Ma sarà un passo successivo».

Meoni Usa 3-2

Insomma, in Texas l’ex palleggiatore sta vivendo una nuova avventura insieme a tutta la famiglia e anche il cibo non è un grosso problema per uno che aveva anche iniziato una carriera nella gastronomia aprendo delle gelaterie. «Si sente l’influenza del cibo messicano e poi dappertutto trovi del barbecue. La carne è fantastica, anche se puntano molto sull’affumicato».

Certo, Meo non ha perso i contatti con l’Italia e con la nostra pallavolo. «Grazie a internet mi tengo aggiornato. Il campionato? Nonostante sia una annata molto particolare mi sembra che rispecchi i valori reali. La stagione è atipica, ma la finale di Supercoppa è stata Perugia-Civitanova, quelle che a detta di tutti sono le due formazioni più accreditate. E anche in campionato stanno dimostrando di essere superiori alle altre squadre».

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