Bernardi: «Lavorare su approccio e mentalità fin dal primo giorno»

L’incastro italiani-stranieri da problema iniziale potrebbe rivelarsi l’arma in più, permettendo a Piacenza di essere una squadra poco leggibile?

«Chiunque giochi dovrà essere mentalmente pronto. Abbiamo parlato dell’Argentina, era una squadra che pensava prima a difendere e poi ad attaccare e noi dovremo fare quello. Alle Olimpiadi non ha vinto la Polonia che aveva attaccanti straordinari, ma la Francia che difendeva, murava e riattaccava. E’ questione di mentalità e per farlo ci vuole un approccio particolare, diverso dallo scorso anno, che dovremo coltivare dal primo giorno. Niente è impossibile, basta applicarsi».

Vedi anche tu, come quasi tutti gli addetti ai lavori, Civitanova, Perugia e Modena a giocarsi lo scudetto e tutte le altre a inseguire?

«Queste tre società hanno fatto un mercato stellare. La Sir in una sola sessione ha inserito Giannelli, Anderson e Rychlicki, Modena è passata in un attimo da un possibile ridimensionamento all’acquisto di Bruno, Ngapeth, Leal, Abdel Aziz e Rossini. Queste tre squadre dovrebbero fare un campionato riservato a loro, ma quando sei favorito tutti vogliono vincere contro di te e devi dimostrare ogni domenica di essere il più forte. Dovranno essere bravi a confermare i pronostici».

E dietro alle tre big?

«Vedo una grandissima competizione. Non sono d’accordo con chi dice che Trento è fuori dalla lotta, per me resta una delle più serie candidate al quarto posto. Certo, si sono indeboliti rispetto all’anno scorso ma restano una formazione molto valida. Vibo mi sembra un avversario temibile, poi c’è Milano che ha acquistato un palleggiatore di prospettiva e probabilmente avrà bisogno di un po’ di tempo, ma ha il miglior opposto dei Giochi di Tokyo e due ori olimpici. Non dimentichiamoci di Monza e anche di Verona, insomma mi sembra che avremo tanti avversari da cui guardarci in un campionato equilibrato e competitivo in cui per vincere bisognerà giocare bene».