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Volley A1 maschile

Bernardi è già carico: «Periodo complicato, ma non cerchiamo giustificazioni. La squadra è costruita per entrare in Europa»

Il tecnico della Gas Sales Bluenergy, ancora in quarantena, segue gli allenamenti da casa. «La concorrenza per chiudere fra le prime cinque è elevatissima e le contendenti sono parecchie»

Realab Proposta2-74 (trascinato)La squadra, o meglio quello che resta visto le assenze causate dal Covid, si allena in palestra mentre Lorenzo Bernardi dirige le operazioni da casa. Il tecnico è ancora in quarantena, ma questo non gli impedisce di definire le linee guida da seguire che poi i suoi collaboratori trasportano direttamente sul campo. Certo, allenarsi senza quattro giocatori non è semplice, ma la situazione è questa e l’allenatore biancorosso è uno che ha cancellato la parola “alibi” dal proprio vocabolario. «Se vogliamo trovare delle scuse le abbiamo, ma a noi non interessano».

Qual è la prima cosa a cui hai pensato quando è emerso il cluster?

«Sono rimasto molto sorpreso: abbiamo tutti la doppia dose di vaccino, qualcuno ha anche già fatto il richiamo, eppure sono risultati complessivamente sette contagiati. L’importante è che nessuno abbia riscontrato problemi seri».

Come riesci a seguire gli allenamenti da remoto, rimanendo chiuso in casa?

«Sono in contatto costante con i miei collaboratori, ci sentiamo più volte al giorno per concordare il lavoro. Io indico le direttive e loro le portano sul campo».

Avete modificato qualcosa nelle sedute di allenamento? Prepararsi con quattro giocatori in meno comporta dei problemi non indifferenti.

«Ci concentriamo maggiormente sui dettagli tecnici individuali che vanno migliorati, per poi successivamente puntare sul gruppo quando torneranno tutti a disposizione. Certo, non è una situazione semplice ma non possiamo farci niente, dobbiamo accettarla e risolvere il problema».

Può essere paragonato al periodo che vivete all’inizio della stagione, quando normalmente ci sono tanti assenti perché impegnati con le nazionali?

«In parte, perché in estate c’è il tempo per lavorare sulla squadra, adesso siamo a metà campionato e gli spazi sono molto ridotti».

Avete pensato a come gestire un ritorno in campo che vi vedrà impegnati in un vero e proprio tour de force con 6 partite in 18 giorni, dal 23 dicembre fino al 9 gennaio prima del recupero con Ravenna fissato il 12?

«In realtà il calendario è molto simile a quello delle altre squadre, si aggiunge solo la partita del 23, bisogna prepararsi al meglio per farci trovare pronti».

La differenza è che voi ci arrivate con 10-12 giorni di allenamenti ridotti e con tante assenze in palestra.

«Evitiamo di cercare giustificazioni».

State guardando la classifica? Se vincete le ultime due gare contro Verona e Vibo molto probabilmente chiuderete l’andata al quinto posto. Sarebbe un risultato soddisfacente?

«I conti si fanno alla fine, inutile fare previsioni. Non dobbiamo dimenticare che questa squadra è stata costruita per centrare l’Europa e il traguardo sarà raggiunto chiudendo in una delle prime cinque posizioni. Probabilmente le vittorie iniziali contro Civitanova e Modena hanno fatto sì che qualcuno pensasse alla qualificazione a un’altra rassegna continentale, ma è stato un grosso errore e noi sapevamo bene che non sarebbe stato così. Anche perché la concorrenza è elevatissima e le contendenti sono parecchie».

Chi inseriresti nel gruppo?

«Non ho mai condiviso l’opinione di chi riteneva Trento in seconda fascia. Hanno due centrali di livello mondiale, due schiacciatori campioni europei con l’Italia e il secondo palleggiatore azzurro. L’altro giocatore che non ho citato si chiama Kaziyski e ho detto tutto. Monza sta giocando un’ottima pallavolo, Milano ha un regista giovane ma una coppia di campioni olimpici. Insomma, chiudere fra le prime cinque squadre sarebbe un traguardo di grande valore».

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