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Volley A1 maschile

Gas Sales Bluenergy mai in partita, Trento si conferma campo stregato

Prova incolore di Piacenza, che non riesce mai a impensierire gli avversari e viene dominata con un netto 3-0

Prendiamo un campo stregato, dove Piacenza ha vissuto la gioia più grande della propria storia vincendo lo scudetto ma non riesce più a uscire a braccia alzate da quel lontanissimo maggio 2009, sommiamo una formazione che da qualche tempo non trova la forza di strappare punti alle big del campionato, ecco che emerge un Trento-Gas Sales Bluenergy senza storia. Troppo netto il divario fra le due formazioni viste in campo, i biancorossi sono avanti solamente dopo tre punti, poi al massimo riaccendono la fiammella della speranza quando risalgono a un paio di lunghezze di distanza, ma nulla più.

LA GARA PUNTO A PUNTO

La battuta di Trento è a lungo devastante, quella di Piacenza fa il solletico agli avversari e una partita già di per sé complicata diventa impossibile, con una difesa in enorme difficoltà come conferma la percentuale monstre in attacco dei padroni di casa, che chiudono la gara con il 70 per cento di efficacia, i due centrali sopra l’80 per cento, Lucarelli al 71 e Nimir al 75. Numeri impressionanti a cui gli ospiti non riescono mai a replicare.

Durante un time out a gara ormai persa Lorenzo Bernardi prova a scuotere i suoi: «Dobbiamo restare in partita con la testa, questo ci serve a crescere» spiega ai suoi che lo ascoltano con lo sguardo abbassato. In effetti almeno in termini di reazione è un passo indietro rispetto alle ultime prove, anche se bisogna ovviamente sottolineare la grande prova dei trentini capaci di giocare uno splendido incontro. Però, al di là del valore indiscusso di una rosa che si giocherà fino all’ultimo tutti i titoli, superare i 20 (e di poco) solamente nel secondo set è la dimostrazione di un’arrendevolezza eccessiva. La partita è praticamente la fotocopia dell’incontro di andata, quando la formazione di Lorenzetti arrivava da una fase complicata e al PalaBanca trovò il trampolino per uscire dal momento difficile. Ora l’Itas è in crescita e il divario si è ampliato ulteriormente.

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