Il futuro dell'Lpr fra possibili progetti a lungo termine e la ricerca di Pighi di un "socio forte"

IL FUTURO FRA BASI GETTATE E QUALCHE INCOGNITA

La ricerca va avanti, ma i tempi non possono dilatarsi oltremisura perché si vuole evitare il tira e molla di due anni fa quando Piacenza fece il mercato negli ultimi tre giorni trovandosi poi una formazione che in un’intera stagione regolare vinse solo due gare. Adesso il discorso è diverso perché la base sarebbe già pronta: Marshall, Clevenot, Alletti e Yosifov hanno un contratto biennale, così come Hierrezuelo che però da più parti viene dato come partente. I dirigenti hanno già contattato, ricevendo le prime risposte positive, anche il regista Baranowicz, l’opposto Sabbi, lo schiacciatore Cebulj e il libero De Pandis. Di fatto dunque l’ossatura esisterebbe, ma non è possibile tenere i giocatori sulla corda ancora a lungo. Per questo la situazione societaria deve obbligatoriamente sbloccarsi a breve, in un modo o nell’altro, per poi dare il via libera definitivo al mercato. Pighi non ha fatto mistero di essere pronto a investire dal momento in cui si trovasse un partner di spessore, partendo con il mercato in modo deciso anche senza le cifre garantite dagli investimenti pubblicitari.

E se la ricerca di un socio forte non dovesse andare a buon fine? In questo caso si addenserebbero nubi sul futuro di Piacenza. Un piano B a dire la verità esiste: si sta cercando di riproporre (rivendendolo) il progetto dell’azionariato popolare, trovando un numero ridotto di soci disposti a un medio investimento. Ipotesi che però avrebbe alcune controindicazioni e di certo non entusiasma lo stesso Pighi, disposto a fare consistenti sacrifici economici ma intenzionato ad avviare un discorso a lungo termine solo con la presenza di un imprenditore importante al proprio fianco.