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La metamorfosi di Recine: adesso è un giocatore fondamentale per la Gas Sales Bluenergy

Lo dicono anche le cifre: lo scorso anno nelle prime nove giornate lo schiacciatore faticava e spesso non veniva utilizzato, adesso è un elemento importante anche quando parte dalla panchina

La metamorfosi non si valuta leggendo solamente i numeri, ma anche le cifre possono dare l’idea di come un giocatore sia in grado di cambiare da una stagione all’altra. Francesco Recine nel giro di dodici mesi sembra aver compiuto un salto di qualità importante, passando dai margini del progetto Gas Sales Bluenergy a un posto in prima fila. Con l’organico completo anche oggi non viene inserito nel sestetto titolare, considerato che ha davanti due fenomeni del calibro di Lucarelli e Leal, ma Recine sta dimostrando che questa Piacenza ha bisogno di lui. Lo fa quando parte dal fischio d'inizio ma anche nel momento in cui il tecnico lo chiama in causa a gara iniziata perché la barca non naviga come si vorrebbe e c’è bisogno di qualche marinaio in grado di fare la differenza. E lui, ravennate doc, sa bene come indirizzare il timone verso le acque più tranquille.

Quest’anno i colori biancorossi hanno messo nel mirino lo stesso obiettivo. Andrea Anastasi fin dal primo giorno del raduno ha citato Recine (insieme ad altri suoi compagni come ad esempio Gironi e Caneschi) fra i giocatori su cui puntare per ottenere ottime risposte anche in chiave azzurra, considerato che la prossima estate si giocheranno le Olimpiadi. E lo stesso Recine ha ovviamente inserito i Giochi fra le priorità, consapevole che per arrivare a vestire nuovamente la maglia dell'Italia servirà un’ottima stagione con Piacenza. «Mi sono posto traguardi molto alti» ha confessato qualche settimana fa. E per il momento sta salendo i gradini due alla volta. In più occasioni premiato come Mvp, dai giornalisti e dal pubblico, Recine ha iniziato la stagione mettendo in mostra grandi qualità.

Senza dimenticare che lo scorso anno arrivava da una logorante estate in azzurro culminata con il titolo mondiale mentre in questa stagione si è presentato con i biancorossi fin dal primo giorno effettuando tutta la preparazione, i numeri sottolineano la metamorfosi dello schiacciatore in queste prime giornate.

Nelle nove partite iniziali dello scorso anno Recine mise a terra 19 punti, giocando di fatto solamente quattro partite visto che in un’occasione non mise piede in campo e in altre quattro la sua presenza fu minima. In questa stagione invece i punti complessivi sono stati 71, con la punta di 15 palloni messi a terra nell’ultima sfida con Taranto e in quella con Trento, in cui è partito dalla panchina. Probabilmente la differenza principale sta proprio nella capacità di fornire un contributo importante anche quando lo schiacciatore non inizia fra i titolare: lo scorso anno l’efficienza in attacco nella singola gara fu al massimo del 40 per cento (con soli 5 punti), in questo campionato non è mai sceso sotto il 42 per cento con punte del 64 e anche del 67 per cento. Insomma, proprio un altro giocatore, che fornisce un bel contributo anche in ricezione, con il 37,5 per cento di perfette, attacca con una media del 54 per cento e fino a questo momento ha messo a segno anche 9 muri, più del doppio di dodici mesi fa.

Insomma, Piacenza aiuta Recine e Recine aiuta Piacenza. Per adesso la ricetta è quella giusta, la speranza è che il connubio possa portare risultati importanti a entrambi.

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