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Il campione del mondo Recine: «Devo ancora svegliarmi. E adesso sogniamo l'Olimpiade». VIDEO

Lo schiacciatore della Gas Sales Bluenergy questa mattina era già in palestra agli ordini di Bernardi. «Dopo Europei e Mondiali adesso devo vincere con il club? Magari»

Avrebbe potuto restarsene in vacanza ancora per qualche giorno, almeno fino alla prossima settimana. Invece Francesco Recine già questa mattina era al PalaBanca per allenarsi in palestra con la maglia biancorossa; il titolo di campione del mondo lo ha caricato ma di certo non gli ha dato alla testa. Così lo schiacciatore si è messo immediatamente agli ordini di Bernardi per farsi trovare pronto al via della nuova stagione.

Che sensazione fa sentirsi definire campione del mondo?

«Devo ancora realizzare, ma è davvero una bella cosa. C’è solamente da essere felici».

Il momento più emozionante che hai vissuto nel corso di questa fantastica esperienza?

«Quando è caduto l’ultimo pallone della finale, al termine di una partita stratosferica di fronte a 12mila persone. Quella è stata la cosa più bella, tutti in campo a correre e a piangere. Stupendo».

In quel momento cosa hai provato?

«Solamente gioia. Poi mi sono liberato la testa, perché sono stati tre mesi pesanti quest’estate; chiudere in bellezza me li ha fatti scivolare addosso molto facilmente».

Tutti hanno detto che avete conquistato il titolo iridato grazie al gruppo. Oltre a quello cosa c’è stato?

«Dopo la batosta presa in Volleyball Nations League ci siamo resi conto che così non si poteva andare avanti perché noi sogniamo sempre in grande. Ci siamo messi a lavorare, è stato un mese lungo, il resto lo ha fatto davvero un gruppo che è stato molto unito verso l’obiettivo finale. Siamo riusciti a dare il massimo partita dopo partita credendo di poter arrivare fino in fondo».

Hai dovuto anche ripetere la foto insieme a Michieletto nel letto dell’albergo con la coppa. La stessa dello scorso anno dopo gli Europei. Una situazione incredibile, nello stesso posto a un anno di distanza avete vinto ancora.

«Scherzando il giorno prima della finale abbiamo detto: se succede rifacciamo la stessa foto».

Un anno e mezzo fa eri alla ricerca della nazionale, nel giro di dodici mesi hai conquistato Europei e Mondiali. Era una situazione credibile fino a qualche tempo fa?

«Vincerli entrambi proprio no. Però si pensa sempre in grande e adesso sogniamo di passare definitivamente alla storia pensando alle Olimpiadi. Vedremo chi andrà a Parigi, ma in generale quando si inizia un percorso bisogna sempre concentrarsi su un passo alla volta».

Ma questo è ancora un sogno o vi siete svegliati?

«E’ ancora un sogno».

Quando sei tornato a casa ti hanno anche fatto una grande festa a sorpresa.

«Non me l’aspettavo, ero cotto e non ci avevo neppure pensato, ma era la mia famiglia e hanno voluto sottolineare il successo».

C’era uno striscione e poi?

«Qualche fumogeno, fuochi d’artificio e la cena. Sono cose bellissime perché fatte dai miei famigliari che mi vogliono rendere felice».

In un anno campionato europeo e campionato del mondo. Adesso devi vincere con il club.

«Magari. Sarebbe un sogno anche quello».

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