Elisabetta Curti, il compleanno e il regalo rimandato. «Ho detto alla squadra di dimenticare la Coppa Italia»
La presidente della Gas Sales Bluenergy soffia sulle candeline e guarda al futuro. «Le semifinali? Questa squadra ha il potenziale per arrivarci e io nei ragazzi credo tantissimo. La vittoria di Roma? Forse non eravamo pronti. Domenica mi aspetto un PalabancaSport bollente»
Il regalo per il suo compleanno Elisabetta Curti spera di farselo il più tardi possibile. «Sogno un viaggio in Oman con la mia famiglia, ma prima dobbiamo capire come sarà il nostro calendario». Quel “nostro” è relativo alla squadra di volley di cui è presidente dal giorno della rinascita, il 2 luglio del 2018. Non è trascorso nemmeno un lustro, ma quella realtà che ripartiva dalla Serie A2 è diventata in così poco tempo una delle potenze della pallavolo italiana. Oggi la Curti soffia sulle candeline («Quante? Non è un segreto, compio due volte 25 anni» scherza) e come fanno i veri sportivi sorride per i risultati ottenuti in passato ma è già proiettata sul futuro.
Qual è stato il regalo più bello?
«Vorrei farmelo da sola. A gennaio siamo stati al Polo Nord, in Finlandia, ora sogno una vacanza in Oman con una discesa sulle dune».
Intanto un primo omaggio te lo hanno fatto i giocatori vincendo Gara3 dei Quarti di finale scudetto in casa di Modena.
«E’ stata una bella partita, ma io il valore del gruppo lo conosco e in questi ragazzi ho sempre creduto. Poi sappiamo bene che la mancanza di continuità è un nostro grande limite, ma in ogni realtà c’è sempre bisogno di tempo per affiatarsi e diventare squadra. Lo sappiamo bene e non a caso il 90 per cento dei giocatori di quest’anno ha già rinnovato anche per la prossima stagione. La serie con Modena? Quando perdi due gare al tie break significa che non c’è una grande differenza e credo che per noi fosse ingiusto uscire alla terza partita; adesso vediamo cosa succederà davanti al nostro pubblico».
Qual è stato il momento migliore dell’incontro del PalaPanini?
«I ragazzi sono stati molto bravi nel secondo set. Eravamo avanti 18-12, Modena è riuscita a rimontare sfruttando un bel turno al servizio e a quel punto sarebbero potuti emergere tanti fantasmi. Invece i giocatori sono rimasti compatti trovando la vittoria su un campo molto difficile».
Qual è il giudizio sul percorso fatto fino a questo momento?
«Sicuramente non siamo stati continui, ma è anche vero che bisogna mettere in preventivo un percorso di crescita e noi da questo punto di vista dobbiamo ancora migliorare tanto. Obiettivamente non siamo nemmeno stati fortunati, sono arrivati parecchi stop per problemi fisici: quest’anno le problematiche sono state parecchie, un pizzico di fortuna e di tranquillità in più probabilmente ci avrebbero reso il compito più semplice».
Diciamo che questa è una squadra sconsigliata ai deboli di cuore: non si sa mai cosa combini, nel bene e nel male.
«Ai ragazzi in settimana ho detto: dimenticatevi la Coppa Italia. E’ stata una bellissima esperienza ma quella vittoria ci ha segnato ed è stato difficile metabolizzare un successo così importante. Un problema che non ha interessato solo la squadra ma tutto l’ambiente, società compresa. Quando vinci manifestazioni di quel tenore, fra l’altro di fronte al Presidente della Repubblica, è normale che poi tutti i riflettori puntino su di te. Gli avversari ti aspettano per una vittoria di prestigio e quando sbagli le critiche sono molto più consistenti. Ecco, forse non eravamo pronti».
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