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Volley A1 maschile

Edo Caneschi, un ragazzo normale che studia per diventare un pallavolista importante

«Sono tranquillo e non ho grilli per la testa. A Piacenza ho tanto da imparare dai campioni con cui mi alleno»

GSE_banner_322x250_statico-2Un’estate in azzurro. Prima impegnato nella VNL e poi alle Universiadi. Chiuse con una vittoria, con una medaglia d’oro che da giorni tiene compagnia a Edoardo Caneschi, centrale della Gas Sales Bluenergy che tra poco inizierà la sua terza stagione in biancorosso.

Nato ad Arezzo 26 anni fa, Edoardo Caneschi inizia la sua carriera pallavolistica nella stagione 2012-2013 in B2 con il Club Italia. Il ragazzo toscano è alto, promette bene, resta legato alla squadra della Federazione per cinque stagioni militando anche in A2 nel 2015-2016. Sora lo vuole in SuperLega nel 2017-2018, con il club laziale resta tre stagioni per poi passare a Verona dove la Gas Sales Bluenergy lo preleva nell’estate del 2021, a poche ore dalla chiusura del volley mercato.

La nazionale azzurra da anni lo vede protagonista: fa parte dell’Under 19 con cui vince la medaglia d’argento agli Europei di categoria, fa parte dell’Under 20 e dell’Under 21. E quest’anno la chiamata nella nazionale maggiore.

“Vestire la maglia azzurra – sottolinea Edoardo Caneschi – è sempre una grande emozione oltre che un onore. La chiamata di De Giorgi è il frutto di due anni di lavoro fatti qui a Piacenza dove mi trovo molto bene. Mi preparo insieme a giocatori importanti da cui ho tanto da imparare”.

Qualche giorno al mare a Marina di Grosseto, quindi una puntatina in Sardegna. Per poi essere presente alla prima campanella stagionale di Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza.

“Ho bisogno di staccare un attimo – sottolinea il centrale biancorosso - è stata un’estate molto intensa ma anche di crescita personale non solo in campo e soprattutto ricca di grandi soddisfazioni”.

Medaglia d’oro alle Universiadi giocate in Cina.

“Al di là dell’importante medaglia vinta è stata una esperienza molto bella, tutte le cose sono state fatte alla perfezione, la ricorderò per molto tempo. Come competizione è stata molto positiva, è vero ho giocato poco rispetto a quanto avrei voluto ma contava essere lì e trovarsi bene con i compagni”.

La pallavolo arrivata quasi per caso nella vita di Edoardo Caneschi.

“Giocavo a calcio, avevo più o meno dodici anni e ho smesso, mia madre mi ha portato in palestra e lì ho iniziato a giocare a pallavolo. Non per amore verso questo sport ma il nostro è stato un incontro casuale, l’amore è arrivato dopo”.

Cosa rappresenta la pallavolo per Edoardo Caneschi?

“È diventato il mio lavoro, tutto è nato per caso come passatempo, poi è diventata la mia professione. Durante l’anno ci sono magari dei momenti che ti senti saturo, stanco ma quando stacco anche per poco tempo la pallavolo mi manca. Fa parte di me oramai da diversi anni”.

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