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Giovedì, 25 Aprile 2024
Volley A1 maschile

Brizard: «A Piacenza ho trovato il mio ambiente naturale. Ho detto di no a un triennale a Perugia»

Il capitano della Gas Sales Bluenergy si racconta. «Mia madre non voleva che giocassi a pallavolo. Cosa farò dopo il volley? Forse l'allenatore delle giovanili o il dirigente»

Ti sei mai spiegato perché tua madre non ti vedesse giocatore di pallavolo?

“Aveva paura perché era un mondo che non conosceva mentre conosceva benissimo il mondo della medicina. Io ero già nel giro della nazionale giovanile francese, si diceva che fossi bravo, si è tranquillizzata anche se continua a temere soprattutto per infortuni e considera il mondo della pallavolo un mondo chiuso”.

Quanto è importante per te la famiglia?

“Sono molto legato alla mia famiglia perché abbiamo una storia un po' complicata alle spalle, di carattere adesso sono un po' cambiato, sono maturato, ho idee più chiare sulla vita in generale, questo ci ha portato ad allontanarci un po' ma se c’è un problema siamo sempre pronti ad aiutarci”.

Da poco più di due anni sei sposato con Camille, come vi siete conosciuti?

“Siamo sposati dal 30 aprile del 2021, ci siamo conosciuti a Parigi una decina di anni fa al primo anno in cui ero là, un amico in comune una sera ci ha presentato ed è subito scattata la scintilla. Lei non conosceva nulla di pallavolo e ancora adesso non ne sa molto, pensava che fossi a Parigi per terminate gli studi di Fisioterapia. Per adesso non pensiamo ad avere figli e se anche venisse la voglia pensiamo di non fare figli per tanti motivi, uno fra tutti per come va il mondo”.

Nel 2021 sei diventato campione olimpico con la Francia: come è cambiata la tua vita?

“È cambiata tantissimo, già quando eravamo in finale eravamo contenti ma adesso mi rendo conto che tra vincere ed arrivare secondi c’è tanta differenza almeno in Francia ma credo anche in Italia. Conquistare quella medaglia d’oro ha dato tanta luce al nostro movimento, ricordo ancora la grande festa a Parigi quando siamo tornati, eravamo noi e i giocatori di pallamano che vincono sempre”.

C’è una cosa che non rifaresti di quanto fatto fino ad ora?

“Sono abbastanza orgoglioso di quello che faccio, vorrei sempre fare di più e meglio ma sono anche una persona che pensa che se cambia una cosa minuscola potrebbe cambiare tutto”.

Ad esempio?

“Nella stagione 2020-21 sono andato a giocare a San Pietroburgo, un anno di contratto. Perugia in quel periodo mi aveva offerto un triennale ma avevo voglia di un’esperienza in Russia e ho deciso di trasferirmi là nonostante tutti mi dicessero che fossi un pazzo rifiutare un triennale a Perugia. Non era una questione di soldi, volevo fare la storia a San Pietroburgo e non essere il dopo De Cecco a Perugia”.

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